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Maiorca, svolta nell’inchiesta sulla morte di Martina Rossi: individuati 2 testimoni chiave

Individuati i turisti considerati testimoni chiave dall’accusa nel processo sulla morte della studentessa genovese avvenuta nel 2011 a Palma di Maiorca. La 20enne precipitò dal balcone della camera dei due imputati, gli aretini Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, per sfuggire, secondo l’accusa, a un loro tentativo di violenza sessuale.
A cura di Biagio Chiariello
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Potrebbe essere arrivata la svolta nell'inchiesta sulla morte di Martina Rossi, la studentessa genovese morta nel 2011 a Palma di Maiorca dopo essere precipitata dal balcone del sesto piano dell’hotel Sant’Ana. Secondo l’accusa stava scappando da due ragazzi che volevano violentarla: Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, rispettivamente di 26 e 27 anni, entrambi residenti a Castiglion Fibocchi (Arezzo).  Sono stati infatti individuati i turisti danesi considerati testimoni chiave dall’accusa nel processo sulla morte della 20enne. La procura ha avuto la ricevuta di ritorno firmata da parte dei danesi che a questo punto potrebbero essere sentiti. Resta comunque la trattativa per acquisire direttamente i verbali degli interrogatori dei due e contemporaneamente della cameriera teste chiave della difesa che al momento invece non si trova. La prossima udienza in tribunale ad Arezzo è stata fissata per il 24 luglio prima della pausa estiva.

Il caso di Martina Rossi

La morte risale all’estate di 7 anni fa, quando la giovane si trovava in vacanza alle Baleari assieme ad alcune amiche. Durante una serata, il gruppo aveva incontrato quattro ragazzi aretini. Le comitive avevano passato la serata assieme nell’albergo. Mentre due compagne di Martina si erano appartate in una stanza al primo piano assieme a due ragazzi, la vittima salì al sesto piano nella stanza 609 assieme ad Albertoni e Vanneschi. Lì, secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due hanno provato a molestarla. La 20 enne avrebbe provato a fuggire passando dal balcone per rifugiarsi nella stanza adiacente ma sarebbe scivolata su degli asciugami, precipitando nel vuoto. Inizialmente il caso era stato archiviato come suicidio dagli inquirenti spagnoli. La procura di Genova aveva aperto un fascicolo, passato poi ad Arezzo per competenza territoriale.

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