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Covid 19

L’epidemia di Covid in Italia è in netto miglioramento grazie a restrizioni e vaccini, dice l’Iss

Sono ottimisti Silvio Brusaferro e Gianni Rezza che hanno spiegato i dati del monitoraggio settimanale realizzato da Istituto superiore della Sanità e Ministero della Salute: “Il trend è in deciso miglioramento. Come nel resto d’Europa, anche in Italia la curva dei contagi decresce grazie ai vaccini e alle misure adottate. Continuare con la prudenza”.
A cura di Ida Artiaco
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Il quadro epidemiologico in Italia è in deciso miglioramento, complici le misure restrittive fin qui osservate e la campagna di vaccinazione, ma bisogna tuttavia continuare con i comportamenti responsabili per evitare lo scoppio di ulteriori focolai del Coronavirus. È questa la fotografia scattata alla situazione Covid-19 nel nostro Paese dal presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della consueta conferenza stampa del venerdì pomeriggio sui dati del monitoraggio settimanale realizzato dalla Cabina di regia.

"Come nel resto d'Europa, anche in Italia la curva dei contagi decresce grazie ai vaccini e alle misure adottate", ha sottolineato l'esperto, ricordando come siano in calo sia l'indice Rt, ora a quota 0.78 e sotto il livello di guardia di 1 in tutte le regioni, ma anche l'incidenza: "Questa settimana abbiamo un tasso di 66 casi su 100mila abitanti rispetto ai 96 della scorsa settimana. Ci sono 7 regioni che hanno valori inferiori alla soglia dei 50 casi, sotto la quale si può procedere al tracciamento sistematico e si può lavorare col contenimento rispetto a valori più elevati".

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Brusaferro spiega anche che si abbassa ancora l'età mediana dei contagi, ora arrivata a 40 anni rispetto ai 41 della scorsa settimana. "Diminuisce anche l'età mediana del primo ricovero, ora a 62 anni. Importante è anche il dato sulla pressione ospedaliera: siamo al 19% di occupazione delle terapie intensive, rispetto al 29% della scorsa settimana, quindi molto al di sotto della soglia critica del 30%. Stesso discorso per le aree mediche, dove si è passati in 7 giorni dal 24% al 19% di saturazione. Tutte le regioni sono in uno scenario di tipo 1, a rischio basso per la prima volta da mesi. Attenzione in questa fase alla capacità di individuare tempestivamente le persone positive e di isolarle per scoprire eventuali varianti. Il quadro è comunque positivo".

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Ottimista è anche Gianni Rezza, responsabile della Prevenzione del Ministero della Salute: "I dati parlano chiaro questa settimana. Il trend è in deciso miglioramento – ha detto – con una evidente decongestione delle strutture ospedaliere. Miglioramento dovuto ai vaccini, ne abbiamo somministrati 30 milioni, ma anche alle misure che hanno contribuito a diminuire la trasmissione dell'infezione. Il che ci permetterà di avvicinarci all'estate con un tasso di incidenza che è finalmente sceso sotto i 100 per 100mila abitanti. Dobbiamo continuare a vaccinare per bloccare la circolazione del virus. È importante sia il monitoraggio epidemiologico che delle varianti circolanti, ma dobbiamo tutti anche avere un comportamento responsabile e prudente come già sta avvenendo".

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