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Leonardo non ce l’ha fatta, morto il 20enne ustionato con gli amici nell’esplosione a Imperia

Le condizioni di Leonardo Franza erano state giudicate subito gravissime. Nell’incidente infatti aveva riportato ustioni su oltre il 60% del corpo ed era finito in rianimazione.
A cura di Antonio Palma
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Non ce l’ha fatta Leonardo Franza, il giovane rimasto gravemente ustionato e ferito in una violenta esplosione avvenuta circa una settimana fa in un appartamento di Molini di Triora, in alta Valle Argentina, in provincia di Imperia. Il ventenne è deceduto nelle scorse ore  al centro grandi ustionati dell'ospedale genovese di Villa Scassi, a Sampierdarena dove era ricoverato da quella terribile sera del 31 ottobre scorso.

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Le sue condizioni erano state giudicate subito gravissime. Nell’incidente Leonardo infatti aveva riportato ustioni su oltre il 60% del corpo ed era finito in rianimazione. Assieme a lui erano rimasti feriti altri quattro amici ma tra i ragazzi coinvolti era risultato il più grave.

Fino all’ultimo si è sperato potesse farcela ma, nonostante i tentativi dei medici, purtroppo il ragazzo è morto durante la notte tra domenica e lunedì intorno alle quattro.

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A darne notizia è stato il sindaco della cittadina ligure dove il giovane abitava, Riva Ligure. “È con grande tristezza che ho avuto, poco fa, conferma della scomparsa di Leonardo. La morte di un ragazzo così giovane lascia un senso di ingiustizia e rabbia che non trova pace” ha fatto sapere Giorgio Giuffra. “La vicinanza dell’intera Comunità di Riva Ligure va ai genitori, ai parenti, agli amici e a tutti i conoscenti che lo stanno piangendo in questo ferale momento” ha aggiunto il primo cittadino.

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Il bilancio di quella tragedia che ha sconvolto le tre comunità di Molini di Triora, Riva Ligure e Taggia, diventa così gravissimo. La stessa indagine aperta dalla Procura di Imperia per disastro colposo, ora diventa per omicidio colposo.

Dai primi accertamenti si ipotizza che all'origine della tragedia ci sia stata una fuga di gas. Gli altri quattro ragazzi coinvolti, tutti tra i 19 e i 20 anni, rimangono ricoverati a Villa Scassi con prognosi riservata. Tre sono stati estubati e respirano autonomamente mentre uno risulta stazionario in sala di rianimazione.

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