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L’Aquila, Vicentini ha scritto un biglietto con frasi farneticanti: il figlio ucciso sotto le coperte

I corpi del noto urologo Carlo Vicentini, della moglie Carla e dei figli Massimo e Alessandra sono stati trovati ieri nella loro villetta a Tempera (L’Aquila). Il biglietto apparentemente incomprensibile lascerebbe pensare che il medico non avrebbe premeditato la strage.
A cura di Susanna Picone
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A destra il medico Carlo Vicentini
A destra il medico Carlo Vicentini

Sono andati avanti per ore terminando solo intorno alla mezzanotte i rilievi della Polizia Scientifica di Ancona all'interno della villetta a Tempera (L’Aquila) dove sono stati trovati nel primo pomeriggio di ieri quattro corpi senza vita. È apparso subito chiaro che si trattava di un omicidio-suicidio: a sparare ai suoi familiari prima di togliersi la vita un noto medico, l’urologo ed ex primario Carlo Vicentini.

L’uomo, solo da qualche mese in pensione, avrebbe ucciso prima il figlio 43enne Massimo, gravemente disabile e costretto a letto, la moglie Carla di 63 anni, ex impiegata all'Asl dell’Aquila, la figlia Alessandra di 36 anni, nutrizionista all'ospedale di Teramo. Infine ha rivolto la pistola regolarmente detenuta contro se stesso.

Il biglietto lasciato dal medico nella villetta

Il medico avrebbe lasciato un biglietto in casa: secondo quanto si è appreso da fonti investigative, il contenuto sarebbe composto da pensieri farneticanti e frasi all’apparenza incomprensibili. E questo lascerebbe intendere che Vicentini, depresso e sofferente secondo molti per le gravi condizioni del figlio peggiorate negli ultimi tempi, non avrebbe premeditato la strage.

A detta delle persone più vicine alla famiglia, Carlo Vicentini era terrorizzato dall'idea di poter perdere suo figlio ed era anche segnato da una lunga scia di lutti familiari, dalla cognata morta a causa del terremoto del 2009 a due fratelli.

La figlia svegliata dai rumori

L’omicidio suicidio risale a diverse ore prima del ritrovamento del corpo, probabilmente la notte tra mercoledì e giovedì. Il medico sarebbe entrato prima nella camera dove dormivano Massimo e la moglie – il figlio è stato trovato morto sotto le coperte – poi sarebbe andato nella stanza della figlia, forse svegliata dal trambusto e l'ha freddata. Infine si è ucciso nella sua camera.

Per tutta la giornata di giovedì la villetta è rimasta chiusa, poi intorno all’ora di pranzo di ieri alcuni vicini, in possesso delle chiavi, hanno deciso di verificare. Sul posto, dopo il ritrovamento del corpo, è arrivato anche il fratello dell’urologo: a lui il medico aveva detto che sarebbero andati al mare.

Le indagini della Polizia anche con l'ausilio della Scientifica di Ancona sono coordinate dal sostituto procuratore dell'Aquila Guido Cocco e dagli agenti della Squadra mobile della questura dirette da Danilo Di Laura. Gli accertamenti sono stati effettuati dall'anatomopatologo Fabio De Giorgio.

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