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La mamma del 15enne travolto dalla soldatessa Usa: “Non la perdono, deve scontare qui l’intera pena”

“Quella donna deve essere processata in Italia e scontare qui l’intera pena” chiede Barbara Scandella, mamma di Giovanni Zanier, il 15enne travolto e ucciso da una soldatessa americana che guidava ubriaca. La giovane si scusa “per il dolore causato”.
A cura di Susanna Picone
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Giovanni Zanier e l'auto che lo ha travolto
Giovanni Zanier e l'auto che lo ha travolto

"Quella donna deve essere processata in Italia e scontare fino in fondo l'intera pena”. È quanto chiede Barbara Scandella, mamma di Giovanni Zanier, il ragazzino di Pordenone travolto e ucciso da Julia Bravo, una soldatessa americana che guidava ubriaca. La vittima aveva 15 anni, la donna che lo ha travolto ne ha appena compiuti 20.

La mamma di Giovanni Zanier ha rilasciato alcune dichiarazioni a diversi quotidiani, da Il Messaggero Veneto di Udine a Repubblica e il Corriere della Sera. "Sappiamo tutti i precedenti che hanno coinvolto militari americani in gravissimi incidenti in Italia – le sue parole -: la verità è che, in queste zone, fanno quello che vogliono e restano impuniti. Chiedo alle autorità che neghino l'autorizzazione allo spostamento di giurisdizione negli Usa, anche se so che in quel paese per questi reati le pene sono anche più severe. Ma noi vogliamo seguire il processo e che venga condannata in Italia al massimo della pena”.

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E la mamma del quindicenne ucciso afferma che mai potrà perdonare quella donna. "Non potrò mai perdonarla. Tutti, a 20 anni, abbiamo fatto le nostre sciocchezze, ma come si fa a bere così tanto prima di mettersi in auto? Nessuno ci restituirà il nostro Giovanni”. Del figlio la donna ha parlato come di un ragazzo che “era nato per la socialità”, che “era amico di tutti” e legava con tutti: “Stamattina sono entrata in camera sua, ho pianto e urlato ‘Giovanni, perché mi hai lasciata?'”.

L’incidente mortale è avvenuto nella notte tra sabato e domenica a Porcia, alle porte di Pordenone. È emerso che la donna alla guida – attualmente agli arresti domiciliari nella Base Usaf di Aviano – aveva un tasso alcolico di 4 volte superiore al limite consentito. La sua auto è stata vista sbandare e procedere a zig zag già prima dell’incidente mortale. A Porcia sono decine i messaggi lasciati da amici o semplici cittadini che ricordano il ragazzo investito e ucciso.

"Lo abbiamo visto volare in avanti – hanno dichiarato gli amici di Giovanni rimasti illesi – nei primi istanti si era anche rialzato in piedi, ma ha perso conoscenza qualche secondo dopo". Il quindicenne è morto alle 4 del mattino, un'ora e mezza dopo il suo arrivo in ospedale.

La soldatessa: "Mi scuso per il dolore che ho causato"

"Sono distrutta dal dispiacere, mi scuso con tutti per il dolore che ho causato", ha detto Julia Bravo nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto che si è svolta stamani. La giovane aviere Usa, che per il resto si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ha chiesto di poter rilasciare dichiarazioni spontanee soltanto per porgere le scuse ai familiari della vittima.

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