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La forza di Nichole, che a 17 anni ha un tumore raro: “Avevo il 15% di possibilità di sopravvivere”

La storia di Nichole, affetta da quando aveva 15 anni da una rarissima forma di tumore, il sarcoma di Ewing. Prima di scoprire la malattia, aveva avuto un crollo psicologico, poi, dopo essere rimasta quasi paralizzata a causa di una massa di circa 20 centimetri che le comprimeva il midollo, è stata operata e ha fatto 9 cicli di chemio: “Mi avevano dato il75% di possibilità di non farcela, ma io sono qui, sorrido e aiuto gli altri”.
A cura di Ida Artiaco
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"Non ho mai capito quanto la mia storia potesse aiutare altre persone che sono nella mia stessa condizione finché non ho usato i social per raccontarmi. Molti mi hanno detto di essere stata per loro fonte di ispirazione e di forza". A parlare è Nichole, 17 anni di Pietra Ligure, in provincia di Savona. La sua è una vita difficile, da quando ha 15 anni combatte contro una rarissima forma di tumore, il cosiddetto sarcoma di Ewing, ma non ha mai perso il sorriso ed anzi ha deciso di condividere la sua esperienza per dire a tutti che non bisogna abbattersi. "Mi avevano dato solo il 15% di sopravvivere, eppure sono qui, sono serena e non ho più paura del giudizio della gente". Già prima di scoprire la malattia, Nichole aveva avuto un crollo psicologico. Era stata vittima di bullismo da parte di una compagna di scuola per via di un ragazzo. "Ho perso un anno di scuola per questo. Non ci andavo per non subire umiliazioni e così mi hanno bocciata per via delle assenze".

Poi è arrivato anche il tumore. "Quando avevo 15 anni ho cominciato a sentire forti dolori alla schiena e alle gambe fino a paralizzarmi quasi del tutto – ha detto a Fanpage.it -. Dopo alcuni accertamenti mi fecero una risonanza e videro che c'è una massa di circa 20 centimetri che mi comprimeva il midollo. Mi hanno subito operata al Santa Corona di Pietra Ligure e dall'esame istologico è risultato che io avessi un cancro abbastanza raro, il sarcoma di Ewing. Il mattino dopo mi hanno trasferito al Gaslini di Genova, anche perché non l'avevano tolto tutto. Qui, dopo ulteriori analisi, hanno trovato una metastasi al polmone ed anche il tumore era cresciuto ulteriormente. Così decisero di cambiare approccio e al posto di una chemio blanda decisero di farmi fare 9 cicli di chemio, tra cui l'ultimo con trapianto di midollo". Ma il peggio non era ancora passato: "Durante la terapia – ha continuato la ragazza – la ferita sulla schiena non riusciva a chiudersi, per cui per 6 mesi sono stata costretta a portare un drenaggio, si vedeva perfino la colonna vertebrale. Poi, durante l'ultimo ciclo di chemio mi si sono riempiti l'addome e il torace di acqua. Una sera smisi persino di respirare, perché i miei polmoni erano collassati. Mi hanno portata in terapia intensiva e mi hanno dovuto rianimare perché il liquido era arrivato al cuore. Mi hanno tenuto per 4 giorni addormentata perché non sopportavo i tubi che avevo e per un periodo non mi hanno fatto avere contatti con i miei genitori. Era l'agosto del 2018″.

I medici erano stati chiari con Nichole. "Mi hanno detto che avevo il 75% di possibilità di non farcela", ha sottolineato la 17enne, che ha continuato: "Negli ultimi 9 mesi sono stata ricoverata praticamente sempre, i miei valori sanguigni erano troppo bassi e c'era il rischio che potessi contrarre infezioni. Poi ho cominciato la radio e sono cominciate ad arrivare le buone notizie: la metastasi è sparita, il tumore è rimasto stabile. La massa ad oggi non cresce, e i dottori, che sono rimasti sorpresi dalla mia reazione, preferiscono al momento non toccarla. Ho ancora dei problemi alle gambe, ho perso la sensibilità, per cui ho dovuto chiudere nel cassetto il sogno di fare danza a livello agonistico, una delle mie passioni da quando avevo tre anni, ma sono tornata a scuola e mi sento bene". Il periodo in ospedale l'ha molto cambiata: "Ho capito ciò che conta davvero nella vita. Ho imparato a essere felice, a vedere il lato positivo nelle cose e a non aver paura di non piacere agli altri, anche quando mi mostro senza capelli". Nichole, però, ora vuole mettere a disposizione la sua esperienza per aiutare quanti sono nelle sue stesse condizioni. "Ho cominciato a raccontarmi su Instagram, per dare forza e coraggio alle mie coetanee che come me sono affette da queste patologie o sono alle prese con la chemio e con la perdita dei capelli, e a breve pubblicherò un mio libro. Metà del ricavato andrà all'associazione Make a Wish e l'altra al Gaslini di Genova. Non bisogna avere paura, la testa durante la malattia fa tanto e non bisogna abbattersi".

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