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Ivan, cieco da 22 anni, torna a “vedere” i colori grazie a un super cellulare

Ivan, 37 anni, potrà tornare a “vedere” i colori che lo circondano grazie a un dispositivo chiamato Color Test, ovvero un riconoscitore di colori parlante simile ad un cellulare che tramite una fotocellula riconosce fino a 2.800 varianti cromatiche comunicandole al non vedente e offrendogli informazioni importanti per la vita di tutti i giorni.
A cura di Davide Falcioni
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Il verde degli alberi, il blu del mare, il rosso del tramonto non saranno più solo un ricordo. Ivan, 37 anni e cieco da 22, è tornato a "vedere" (le virgolette sono d'obbligo) grazie all'aiuto tecnico donato dalla Fondazione fiorentina Claudio Ciai nell’ambito del bando #CiaiUnSogno, patrocinato dal Comune di Firenze: potrà infatti utilizzare un dispositivo chiamato Color Test, cioè un riconoscitore di colori parlante, simile ad un cellulare che tramite una fotocellula riconosce fino a 2.800 varianti cromatiche comunicandole al non vedente e offrendogli informazioni importanti per la vita di tutti i giorni.

"Avevo 15 anni – racconta il 37enne al Corriere della Sera – stavo tornando a casa da scuola e una bicicletta mi piombò addosso a tutta velocità". L'impatto con il suolo gli causò le fratture del massiccio occipitale la perdita della vista nel pieno dell'adolescenza. Una tragedia con la quale ha dovuto convivere per 22 lunghi anni, tra l'iniziale disperazione e la successiva reazione: "Ho pensato che poteva andare peggio, che potevo morire. Ho fatto uno scatto mentale, e allora ho ricominciato a suonare gli strumenti musicali, non come prima ma più di prima, ho iniziato a cantare in un coro, non come prima ma più di prima, e poi lo sport, ho cominciato a lanciare il martello sulle orme dello sport di mio padre, e ho raggiunto importanti risultati".

Il prossimo passo è tornare a conoscere i colori che lo circondano grazie a un dispositivo di non semplice reperibilità che potrò aiutarlo a condurre una vita un po' più simile a quella prima dell'incidente, una vita che è stata tutt'altro che semplice anche a causa delle difficoltà a trovare un lavoro: "È triste pensare che ci siano pochi lavori per chi non ha gli occhi". Lui ha scelto di diventare fisioterapista: "Partii dalla mia città d’origine, Trivero in Piemonte, e raggiunsi Firenze, cominciai i corsi all’istituto dei ciechi". Da tempo Ivan si sta dedicando anche al podismo: ora, grazie al Color Test, potrà praticarlo conoscendo i colori che lo circondano.

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