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Incidente durante sostituzione del radiocollare, orsa di 4 anni muore nella trappola tubo

“Era sorvegliata speciale solo perché aveva imparato dove trovare cibo facile” denunciano da Enpa. “Operazione delicata, può accadere” sostengono dalla Provincia di Trento.
A cura di Antonio Palma
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Un grave incidente durante la sostituzione del radiocollare è costato la vita a una giovane orsa di quatto anni in Trentino. Il tragico fatto si è consumato la notte scorsa in val di Concei, polmone verde della Valle di Ledro, nella Provincia autonoma di Trento. Si tratta dell'orsa identificata con la sigla F43 a cui era stato apposto il radiocollare dal luglio dello scorso anno.

L’animale è morto nella trappola tubo che le guardie avevano approntato per compiere l’operazione. Si trattava di una manovra svolta decine di volte per sostituire il radiocollare che tiene traccia degli spostamenti degli animali selvatici in zona, ma questa volta qualcosa però è andato storto.

Il giovane esemplare di orsa femmina non si è mai più risvegliato dall’anestetico usata per addormentare l’animale ed è morto nonostante le manovre di rianimazione messe in atto dai veterinari incaricati della Provincia di Trento.

Un orso la trappola tipica
Un orso la trappola tipica

Dai primi accertamenti è emerso che l'animale è deceduto in seguito alla posizione assunta nella trappola nel momento in cui l'anestetico ha fatto effetto.

"La necessità di monitorare in modo intensivo soggetti problematici e di cercare di modificarne il comportamento può comportare incidenti come quello occorso, dati i rischi intrinseci in operazioni delicate, condotte spesso in contesti e condizioni ambientali non facili" spiegano dalla Provincia di Trento.

Secondo le autorità locali, l’orsa era monitorata a causa della sua elevata confidenza con l'uomo che avevano portato anche a ripetuti tentativi di dissuasione ma l’animale non aveva mai mostrato aggressività verso le persone.

La morte dell’orsa è “Un fatto gravissimo” secondo l’Enpa che ha comunicato di aver attivato il suo team legale per accertare fatti e responsabilità. “F43 non era solo una sigla ma una giovane orsa, nel pieno della propria capacità riproduttiva, che nei suoi 4 anni di vita non aveva mai dimostrato alcuna aggressività verso le persone. Era una "sorvegliata speciale", solo perché aveva imparato dove trovare cibo facile, rappresentato dai rifiuti non opportunamente conferiti in bidoni antiorso, oppure dagli apiari o dai pollai non adeguatamente protetti” accusa Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa.

Orso addormentato in una trappola
Orso addormentato in una trappola

"Enpa farà quanto necessario per far emergere eventuali responsabilità e per assicurarci che chi ha sbagliato paghi. Ci stiamo già attivando per appurare i fatti, conoscere la verità e far emergere eventuali trascuratezze, perché per noi ogni vita è importante. È inaccettabile che invece di imparare a convivere in armonia con l'ambiente, godendo della presenza di una specie affascinante, continuiamo a perseguitare questi animali, patrimonio indisponibile dello Stato" conclude Rocchi.

Anche L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa),  si dice sgomenta per quanto accaduto a F43,  ricordando che non è la prima volta che un orso viene ucciso in Trentino durante le operazioni di cattura. “Ci chiediamo, ancora una volta, come sia possibile gestire così la presenza degli orsi, come sia possibile continuare a far morire animali selvatici in operazioni che richiedono competenza e accuratezza”, dichiara la delegata dell’Oipa di Trento, Ornella Dorigatti.

Gli Animalisti Italiani Onlus chiedono invece che venga immediatamente istituita una Commissione di indagine per conoscere come sono realmente andate le cose. “Ma chiediamo anche che qualcuno paghi per una uccisione compiuta da un dipendente pubblico. Nella morte dell’orsa F43, c’è sicuramente stato menefreghismo, superficialità e indifferenza. ‘Era solo un orso’ hanno risposto questa mattina alla Ausl”, raccontano dalla onlus.

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