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Inchiesta Bloody Money, l’incontro con il “signore dei migranti”: “I profughi sono oro”

Nel settimo e ultimo video dell’inchiesta sui rifiuti di Fanpage.it Nunzio Perrella, ex boss di camorra, incontra a Vedelago, in provincia di Treviso, S.F., un imprenditore che si occupa di rilevare aziende in crisi, rimetterle in sesto e rivenderle al migliore offerente. È lui che propone al nostro infiltrato di entrare in un nuovo business: quello dell’accoglienza dei migranti.
A cura di Redazione
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È online il capitolo conclusivo di "Bloody Money", l'inchiesta video di Fanpage.it sulla gestione illecita dei rifiuti, firmata da Sacha Biazzo. Dopo aver incontrato faccendieri, uomini d'affari e politici da un angolo all'altro d'Italia, dalla Campania al Veneto passando per l'Emilia-Romagna, Nunzio Perrella, l'ex boss di camorra infiltrato per il giornale diretto da Francesco Piccinini, viene presentato a S.F., un imprenditore del Nord che si occupa di rilevare aziende in crisi, rimetterle in sesto e poi rivenderle al migliore offerente. S.F., nel corso di un colloquio con Perrella avvenuto a Vedelago, in provincia di Treviso, lo scorso ottobre, dimostra come tra i business su cui punta la criminalità organizzata non ci sia più solo la "monnezza", ma anche nuovi settori, come l'accoglienza dei profughi.

L'incontro con l'ingegnere e l'affare di Vedelago

Nella settima e ultima puntata di "Bloody Money", Nunzio Perrella viene contattato da un certo ingegnere Vito, che da oltre 30 anni lavora nell'ambito dei rifiuti nelle regioni del Nord Italia. L'incontro con lui avviene a Vicenza lo scorso 25 ottobre: l'uomo si presenta come consulente di Punto Riciclo, azienda specializzata nel trattamento dei rifiuti urbani non pericolosi come parte finale del Corepla Conai. Quest'ultimo è un consorzio, nato nel 1997 per volontà dello Stato italiano, per il riciclo dei rifiuti da imballaggio. Il loro guadagno si aggira intorno ai 250mila euro all'anno. È proprio Vito che accompagna l'ex boss napoletano a visionare l'impianto di Vedelago, in provincia di Treviso, qualche giorno più tardi, dove vengono lavorati tutti questi tipi di scarti. "Questo è proprio tossico", dice Nunzio alla vista del centro di stoccaggio. "Sì – risponde il suo interlocutore – e va a finire in Polonia o in Cecoslovacchia". Il proprietario della  struttura è un certo S.F., con il quale Perrella chiede di avere un appuntamento per concludere l'affare.

Chi è S.F., da re dei rifiuti a "signore dei migranti"

L'ingegnere Vito racconta a Nunzio Perrella che S.F. ha rilevato l'impianto di Vedelago, che hanno appena visitato, da una certa signora Mardegan, che aveva lasciato che l'azienda fallisse con un buco di oltre 12 milioni di euro, prima che lo stesso S.F. intervenisse per salvarla. Ora, ha intenzione di cedere la Punto Riciclo a Perrella per dedicarsi ad un nuovo business, remunerativo quanto, se non più, quello dei rifiuti, e cioè l'accoglienza dei migranti. "Ti dò tutto l'intero impianto e tutta la società per poter operare", propone all'ex camorrista prima di presentarsi. Racconta di provenire da ambienti della massoneria, di essere intimo conoscente di Paolo Lai, assistente di Flavio Carboni, a sua volta faccendiere legato alla loggia P2 di Licio Gelli, definito addirittura "l'anello di raccordo tra la banda della Magliana, la mafia e P2", e di avere contatti all'interno di Gladio, un'organizzazione paramilitare clandestina creata dalla Cia per contrastare l'eventuale avanzata comunista in Italia. Grazie alla sue conoscenze, dichiara che "Punto Riciclo in questi anni è rimasta totalmente pulita. Ho in mano una montagna di roba", e aggiunge: "Io sui migranti in Italia sono l'unico che ha vinto tutto. ho preso degli immobili ad Eraclea e ci ho messo dentro i profughi".

Gli episodi dell’inchiesta

In poche parole, S.F. è entrato in questo "business" mettendo in case rimaste sfitte i migranti, in cambio dei finanziamenti dello Stato, per un volume di affari enorme. Per questo, Nunzio si finge interessato ad entrare in questo nuovo giro. "La Prefettura – racconta il nostro interlocutore – paga 32 al giorno. A noi restano dai 4 agli 8 euro a profugo al giorno. Quindi più ce ne sono più giornalmente aumentano gli utili, per un totale di 600mila euro all'anno". Al termine della puntata si vede chiaramente il "signore dei migranti" raccontare a Perrella come il centro di accoglienza di Eraclea fosse diventata una casa di appuntamenti con gente del posto che entrava e usciva visto che le migranti si concedevano per pochi euro.

Le puntate precedenti:

Bloody money I
Bloody money II
Bloody money III
Bloody money IV
Bloody Money V
Bloody Money VI

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