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Incendio al Cie di Lampedusa: la Procura di Agrigento apre un’inchiesta

Nel tardo pomeriggio di ieri, presso il Centro di Identificazione ed Espulsione di Lampedusa è stato appiccato un incendio che ha costretto i migranti ad abbandonare la struttura. Sulla vicenda la Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta.
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E' finita in una nube di fumo la giornata di ieri sull'isola di Lampedusa. Erano circa le 18.30 quando un gruppo di migranti ha appiccato il fuoco all'interno del Cie, provocando un incendio di dimensioni consistenti. Al momento dell'incendio presso Contrada Imbriacola si trovavano circa 1200 tunisini, arrivati sull'isola nelle scorse settimane e in attesa di essere trasferiti presso gli altri centri presenti lungo lo Stivale.

Molti immigrati presenti nel Cie sono riusciti a scappare, mentre altri sono stati fatti evacuare con l'aiuto dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell'ordine che sono prontamente intervenute per spegnere le fiamme. Ad ogni modo, non sono mancati disagi all'interno dell'isola: nello specifico l'aeroporto è stato chiuso e diverse persone sono rimaste intossicate dal fumo che si è issato durante l'incendio. La struttura del centro, già danneggiata  in un padiglione da un precedente incendio divampato nel 2009, è stata profondamente colpita dal rogo e al momento risulta inagibile.

L'incendio al Cie di Lampedusa tocca un nervo scoperto: da anni un'isola di soli 20 km quadrati si trova a accogliere  migliaia di migranti  provenienti dall'Africa subsahariana, che ciclicamente approdano sulle coste italiane in cerca di asilo. La convivenza sull'isola, però, è difficile ormai, e le misure del Governo non convincono più  il sindaco De Rubeis:

La popolazione è stanca. Ci vuole anche qui il pugno forte e rinchiudere le centinaia di tunisini che bivaccano da ieri per le strade al campo sportivo, […] I tunisini sono tutti in mezzo alla strada. Chi garantisce l'ordine pubblico e la sicurezza? E' impensabile che centinaia di tunisini, tra cui gli stessi delinquenti che hanno appiccato il fuoco, possano girare liberi per l'isola e fare ciò che vogliono. Può succedere di tutto.

In realtà quella di ieri non è il colpo di testa di delinquenti senza scrupoli, ma una rivolta annunciata: una protesta degli immigrati che da giorni erano ammassati in quel centro, oramai pieno come un uovo, in attesa che il Governo si occupasse di loro. A confermarlo è Laura Boldrini, portavoce in Italia dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. L'Alto commissariato nei giorni scorsi aveva reso noto al Governo di un aumento della tensione tra gli immigrati: "Quel centro è nato per il primo soccorso e noi abbiamo esortato le autorità a non trattenere troppo gli immigrati e a trasferirli presto altrove. E le Autorità non hanno ascoltato o comunque non nelle dimensioni auspicabili." ha detto Boldrini. La tensione, inoltre, è scaturita anche a causa della linea dura scelta dal Governo per i rimpatri.

La notte siciliana dei migranti  è proseguita nel campo sportivo dell'isola per gran parte di essi; circa 200 persone, invece, sono state trasferite nella notte alla base militare di Sigonella. Nei prossimi giorni saranno trasferiti nei centri d'accoglienza  disseminati lungo l'Italia, in attesa di essere rimpatriati. Intanto per far luce sulla vicenda, la procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta contro ignoti: il procuratore Renato Di Natale ha fatto sapere che "se le indagini delle forze dell'ordine dovessero appurare che si potrebbe anche configurare il reato di strage".

AGGIORNAMENTO, ore 15

Quello che sta accadendo a Lampedusa ha i caratteri di una vera e propria guerriglia urbana senza esclusione di colpi. Una guerra intestina che vede due fazioni contrapposte: gli immigrati e gli isolani. Già stamane un presidio di cittadini ha manifestato nei pressi della sede del Municipio di Lampedusa in merito a quanto accaduto ieri nel centro di Contrada Imbriacola. Alcuni sono adirati con gli immigrati, altri invece contestano l'operato e le scarse misure messe in atto dal Sindaco per contenere il fenomeno dell'immigrazione. Proprio De Rubeis, che ha chiesto l'intervento immediato del Ministro Maroni, ha fatto sapere alla stampa che al momento viene scortato da 3 agenti di polizia dopo che stamane alcuni isolani hanno tentato di aggredirlo.

Lampedusa, guerriglia tra migranti e polizia

L'intervento dei poliziotti durante una manifestazione al porto

La protesta e i disordini non hanno avuto luogo soltanto presso la sede del Comune ma anche al porto vecchio di Lampedusa. Nella tarda mattinata, mentre gran parte dei migranti stava manifestando pacificamente, un gruppo di tunisini si è impossessato di alcune bombole del gas appartenenti a un vicino ristorante e ha minacciato di farle esplodere.  Alla minaccia dei tunisini hanno risposto le forze dell'ordine che, in assetto anti sommossa, hanno caricato i migranti. All'intervento dei poliziotti si è aggiunta la rabbia degli isolani che ha colpito i tunisini con sassaiole. Negli scontri sono rimasti feriti in tutto una decina di persone, tra cui due giornalisti dell'emittente Sky. La popolazione isolana si è scagliata contro i due cronisti, con aggressioni verbali e spintoni, accusandoli di essere tra i responsabili di questo stato di tensione.

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