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In Italia segnalato un caso di difterite dopo anni. Iss: “Colpa del calo dei vaccini”

A confermarlo al congresso di pediatria a Firenze è stato il presidente dell’Istituto superiore di sanità – Iss, Walter Ricciardi, secondo cui “con il calo delle vaccinazioni obbligatorie per volontà dei genitori ci si aspetta anche in Italia l’arrivo di casi di poliomielite e difterite, in aggiunta a quelli di pertosse e morbillo che già abbiamo. Aspettiamo un nuovo caso di polio in Italia, ci sono migliaia di bambini non vaccinati e il virus è al di là dell’Adriatico, in Albania. Non abbiamo più tempo, da noi non c’è più effetto gregge perché le coperture sono già sotto il 95%”.
A cura di C. T.
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Dopo anni, in Italia si è verificato un caso di difterite. A confermarlo al congresso di pediatria a Firenze è stato il presidente dell’Istituto superiore di sanità – Iss, Walter Ricciardi. "L’ho già detto pubblicamente, ma non posso dire dove", ha spiegato, aggiungendo che in Italia si attende "anche il ritorno della poliomielite". Secondo Ricciardi, infatti, "con il calo delle vaccinazioni obbligatorie per volontà dei genitori ci si aspetta anche in Italia l’arrivo di casi di poliomielite e difterite, in aggiunta a quelli di pertosse e morbillo che già abbiamo. Aspettiamo un nuovo caso di polio in Italia, ci sono migliaia di bambini non vaccinati e il virus è al di là dell’Adriatico, in Albania. Non abbiamo più tempo, da noi non c’è più effetto gregge perché le coperture sono già sotto il 95%".

Nel 2015 la copertura vaccinale per la malattia nel nostro paese è scesa sotto la soglia richiesta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità – appunto, il 95%. Si tratta della cifra che per l'Oms garantisce quella che viene chiamata "immunità di gregge": la protezione, cioè, delle persone non vaccinate dal contagio. Il dato medio è oggi del 93,5%, ma in alcune regioni la percentuale è minore. In Europa la copertura è superiore al 95%. Ciononostante a marzo in Belgio si è verificato un caso di difterite mortale su un bambino di tre anni non vaccinato. Un anno prima, invece, c'è stato il primo caso dopo trent'anni in Spagna: ad ammalarsi era stato un bambino di sei anni, anche lui non vaccinato. L'episodio ha scatenato molte polemiche: dalla comparsa dei sintomi alla diagnosi sono trascorsi sette giorni e la terapia è stata tardiva, poiché l’antitossina difterica non era subito disponibile, perché non più richiesta con frequenza. Anche in Italia, in caso di bisogno, sarebbe difficile rimpinguare velocemente le scorte di antitossina difterica. Per questo motivo, ammalarsi in questo momento di difterite può seriamente portare alla morte.

L'ultimo caso registrato nel nostro paese di di difterite infezione da C diphtheriae tossinogenico è stato nel 1996. Tra il 2000 e il 2014 sono stati confermati microbiologicamente presso l’Iss due casi di difterite, entrambi segnalati nel Nord Italia e causati da C ulcerans e cinque casi di infezioni dovuti a ceppi di C diphtheriae non produttori di tossina.

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