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Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Ilaria Cucchi al carabiniere della foto su Facebook: “Non ho paura delle querele”

“Se ho sbagliato si vedrà, mi dispiace solo per i commenti violenti e le minacce, noi non vogliamo vendetta ma giustizia”. Replica così la sorella di Stefano, il ragazzo morto all’ospedale Pertini di Roma nel 2009 dopo essere stato fermato per droga, in merito alla foto pubblicata su di uno dei carabinieri inquisiti per il pestaggio del fratello. Intanto Salvini la attacca: “Ilaria Cucchi si deve vergognare”.
A cura di Biagio Chiariello
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Ilaria Cucchi è tornata a commentare il suo post su Facebook dove ha pubblicato la foto di uno dei 5 carabinieri indagati per la morte del fratello Stefano. “Non mi pento di averlo fatto, mi dispiace solo per i commenti violenti e le minacce, noi non vogliamo vendetta ma giustizia” ha detto in un’intervista al Corriere della Sera. “Lo specificammo sei anni fa, quando scendemmo in strada per chiedere di non aggredire agenti o incendiare cassonetti in nome di Stefano” ha continuato la donna, che dal militare dell’Arma è stata anche querelata. In tal senso, il Corsera le chiede se sia giusto "esporre al pubblico ludibrio un uomo indagato e non ancora giudicato", Ilaria Cucchi risponde così: “Ci sono le intercettazioni, per me sono prove schiaccianti. Gli indagati parlano tra di loro pensando a come ottenere la sospensione della pena, usano quattro o cinque cellulari come i banditi, uno insulta l'ex moglie che gli ricorda di aver raccontato del pestaggio, e in tutti questi anni hanno taciuto e mentito, facendo processare persone che poi sono risultate innocenti”.

E ancora, a proposito le polemiche sulla pubblicazione di quella foto, dice: “Scrivendo il messaggio non ho pensato al rischio di fomentare la violenza; volevo solo che l’immagine muscolosa e sorridente di quel carabiniere fosse messa a confronto con quella di Stefano. Era una foto già pubblica, lui l’aveva messa su Facebook e l’ha tolta solo l’altro ieri, non quando s’è saputo che è inquisito per il pestaggio. Il mio è stato uno sfogo contro chi non s’è limitato a picchiare, ma se n’è pure vantato”. Sulla denuncia da parte del carabiniere “non c’è problema – dice Ilaria – io non porto divise e mi assumo le mie responsabilità. Ma basta con le ipocrisie, sono stanca: hanno massacrato un ragazzo, poi hanno nascosto le prove arrivando a sbianchettare un registro ufficiale, hanno taciuto e mentito. E adesso querelano? Si vede che non hanno altra strada. Piuttosto – osserva la sorella – mi chiedo come sia possibile che questi carabinieri, tra cui quello che medita di rapinare gli orafi se lo cacciano, siano ancora in servizio; che girino armati con le pistole di ordinanza”.

Salvini attacca Ilaria Cucchi

"Capisco il dolore di una sorella che ha perso il fratello, ma mi fa schifo. E' un post che fa schifo". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite de La Zanzara (Radio24), dice la propria sul discusso post della sorella di Cucchi. "Ci sarà un 1% tra chi porta la divisa che sbaglia e deve pagare. Anzi, deve pagare doppio perché porta la divisa. Ma io sto sempre e comunque con polizia e carabinieri. E averne di polizia e carabinieri, come quelli che abbiamo in Italia. La sorella di Cucchi si dovrebbe vergognare, per quanto mi riguarda” dice Salvini.“Quel post” – continua – “ricorda tanto il documento pubblico contro il commissario Calabresi, che poi fu assassinato (la lettera aperta del 1971 a L’espresso di politici e intellettuali sul caso Pinelli, ndr).D’altronde, in Italia c’è un’aula del Parlamento intitolata a Carlo Giuliani. Ma poi un carabiniere non può andare a mare e mettere su facebook una sua foto in costume da bagno? E’ assolutamente vergognoso".

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