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Il medico insultato per il colore della pelle è diventato cittadino italiano: “Sono felice”

Andi Florin Nganso Fenjiep, il medico insultato da un paziente al pronto soccorso dell’ospedale di Lignano Sabbiadoro per il colore della sua pelle, è diventato cittadino italiano: “L’Italia è il nido dal quale ho deciso di permettere alla mia energia di fiorire sul mondo”.
A cura di Ida Artiaco
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Andi Florin Nganso Fenjiep a 35 anni è diventato cittadino italiano. L'uomo, di origine camerunense e di professione medico, era salito alla ribalta delle cronache qualche mese fa quando fu insultato al pronto soccorso dell'ospedale di Lignano Sabbiadoro da un paziente a causa del colore della sua pelle.

Ngaso, molto noto e apprezzato nella zona, un paio di giorni fa ha giurato ufficialmente e ha ricevuto la Costituzione dalle mani di Marco Sarto, sindaco di Caorle (Venezia), dove risiede.

Il medico ha dedicato "questa giornata al milione di italiani senza cittadinanza", come si legge sul Messaggero Veneto, spiegando di essere "nato a Varese, la mia città", poi di essere "nato una seconda volta nelle aule della facoltà di medicina all'Università dell'Insubria" dove ha avuto modo di "rafforzare un'identità complessa, mista, elaborata e orgogliosa. Sono stati anni di lotta, accettazione e di acquisizione di consapevolezza".

L'Italia, ha concluso, "è il nido dal quale ho deciso di permettere alla mia energia di fiorire sul mondo. Sono felice di poterlo fare con maggior serenità da ora".

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Era il 17 agosto scorso quando Nganso è stato insultato da un uomo di 59 anni, P. B. A., lavoratore stagionale a Lignano Sabbiadoro e residente a Treviso: giunto al pronto soccorso, aveva rifiutato di farsi curare dal medico di colore e anzi aveva protestato con tanta vivacità da far accorrere una pattuglia di carabinieri, che aveva fatto rapporto sul caso, per una valutazione da parte del magistrato della procura di Udine.

"Non toccarmi, sei nero!", "Preferivo due costole rotte che farmi visitare da un nero", gli ha urlato il paziente che era rimasto ferito in seguito a una rissa.

Il 35enne aveva presentato querela, non "per desiderio di una giustizia unicamente personale", ma per "l'esigenza di manifestare un atto di resistenza a un odio e a un razzismo che non solo esistono in questo Paese, ma che si fanno forti quando la prossimità di un appuntamento elettorale suggerisce che certe posizioni saranno tutelate", spiegò all'epoca.

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