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Il giallo dell’hashish sulle coste della Sicilia: panetto di droga ritrovato, è il 6° in un anno

Altri cinque involucri contenenti di droga sono stati recuperati con modalità analoghe a partire dallo scorso gennaio in diverse zone dell’isola. In corso inchieste da parte di ben cinque procure siciliane. L’ultimo ritrovamento a Pizzolungo, frazione di Erice, nel Trapanese.
A cura di Biagio Chiariello
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Un nuovo ritrovamento di droga sulle coste siciliane. Dopo i 40 chili di hashish ritrovati su una spiaggia di Marsala giovedì scorso, un carabiniere fuori servizio ha segnalato un involucro a Pizzolungo, frazione di Erice, nel Trapanese: all'interno altri 300 panetti di hashish confezionati con nastro adesivo marchiato ‘blue dream', per un peso complessivo di 33 chili. La vendita al dettaglio dello stupefacente avrebbe fruttato circa 300 mila euro.

Altri cinque involucri contenenti di droga sono infatti recuperati con modalità analoghe a partire dallo scorso gennaio sul litorale di Capo d’Orlando, nel messinese; in una frazione balneare di Castelvetrano, nel trapanese; sulla spiaggia agrigentina di San Leone; in contrada Sbocca a Marsala e a Marinella di Selinunte, nei pressi della foce del fiume Belìce. Inizialmente le forze dell'ordine avevano pensato al naufragio di una imbarcazione con un carico di stupefacente, ma adesso sembrano privilegiare l’ipotesi che si tratti di una modalità utilizzata dei narcotrafficanti per fare arrivare gli stupefacenti sulle coste siciliane senza troppi rischi: panetti impermeabile e in grado di galleggiare, magari con un dispositivo gps in grado di "tracciare" la consegna.

Sul giallo dei pacchetti di droga arrivati sulle coste siciliane sono in corso inchieste da parte di ben cinque procure siciliane: Agrigento, Trapani, Termini Imerese, Patti e Messina. Gli inquirenti hanno collegato i ritrovamenti al rinvenimento dei cadaveri di quattro uomini con alcuni tatuaggi che indossavano tute da sub. Due sono stati identificati, si tratta di pescatori tunisini i cui familiari hanno escluso qualunque coinvolgimento nel traffico di droga, lanciando più volte appelli per la restituzione delle salme. "La fase dell’identificazione internazionale è molto complessa – spiega l’avvocato Serena Romano che sta seguendo il caso -. I due identificati sono fratelli; un altro è ancora in fase di identificazione. Il quarto cadavere non sembra fare parte del gruppo di sei giovani tunisini partiti con l’obiettivo di approdare sulle coste della Sicilia. Mancano ancora all’appello tre dispersi che non sarebbero mai stati ritrovati".

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