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Il ghiacciaio della Marmolada è del Trentino, Tar chiude la disputa territoriale e boccia il Veneto

La contesa tra le due regioni andava avanti dalla metà degli anni ’70 quando il comune di Canazei presentò un ricorso per rettificare i confini allora esistenti. Per ilTar il ghiacciaio ricade pienamente in area trentina.
A cura di Antonio Palma
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Il ghiacciaio della Marmolada è del Trentino, a sancire la parole a fine, almeno per ora, alla lunghissima disputa territoriale col Veneto è stato il Tar del Lazio che nei giorni scorsi ha respinto i ricorsi della regione Veneto decretando l’appartenenza del ghiacciaio alla provincia di Trento, e specificatamente  al comune di Canazei. La sentenza del Tribunale amministrativo, ha stabilito in sostanza che son validi gli attuali confini amministrativi tra Canazei (Trento) e Rocca Pietore (Belluno) e dunque che l'intero ghiacciaio resta in territorio trentino.

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La contesa tra le due regioni andava avanti dalla metà degli anni '70 quando il comune di Canazei presentò un ricorso per rettificare i confini allora esistenti modificati dopo la prima guerra mondiale e cioè dopo l'annessione del Trentino da parte dell'Italia. Una prima svolta arrivo nel 1982 quando l'allora residente della Repubblica Sandro Pertini assegnò con un decreto presidenziale la Marmolada al Trentino-Alto Adige riportando i confini tra le due province a quello che prima era riconosciuto come confine di stato tra Impero asburgico e Regno d’Italia.

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Proprio su quella decisione, però, sono nati ricorsi e contro ricorsi giunti oggi davanti al Tar. Un primo ricorso era stato bocciato nel 1998 dal Consiglio di Stato e così si passò a vie consensuali. Nel 2002 infatti fu firmato un protocollo d’intesa tra il Veneto e il Trentino-Alto Adige che aveva l’obiettivo di riportare i confini del ghiacciaio a quelli esistenti prima del 1982 e cioè con maggiore territorio in favore di Rocca Pietore, cui veniva riconosciuta titolarità su Malga Ciapela, Punta Serauta e Punta Rocca.

Nel luglio 2018 però l’Agenzia del territorio di Roma ha modificato di nuovo i confini e il ghiacciaio è tornato a ricadere pienamente in area trentina, mentre Rocca Pietore ha mantenuto soltanto i territori di arrivo delle funivie. Contro questa decisione si era appellato il Veneto a cui però il Tar ha dato torto. Come già riconosciuto da Pertini, solo le aree delle stazioni di Punta Serauta e Punta Rocca rientrano in territorio veneto. "Almeno questo, Sarebbe stato complicato gestire un impianto diviso tra due Regioni” ha dichiarato l sindaco di Punta Rocca, Andrea De Bernardin non nascondendo la delusione.

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