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Il coming out di Spadafora in tv: “L’omosessualità in politica viene usata anche per ferire”

Il deputato del M5S ed ex Ministro, ha dichiarato per la prima volta pubblicamente in tv la sua omosessualità. “In politica l’omosessualità viene usata anche per ferire, per colpire l’avversario, con un brusio che io stasera volevo spegnere. Spero di essere considerato per quel che faccio, per quel che sono, e da domani forse sarò più felice perché mi sentirò più libero” ha dichiarato ospite di Che tempo che fa su Rai3.
A cura di Antonio Palma
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"Penso che la vita privata delle persone debba rimanere tale, ma penso anche chi ha un ruolo pubblico, un ruolo politico, abbia qualche responsabilità in più", così Vincenzo Spadafora ha deciso di fare coming out in diretta tv. Il deputato del M5S ed ex Ministro, ha dichiarato per la prima volta pubblicamente la sua omosessualità ospite di Che tempo che fa su Rai3. Commuovendosi durante il suo intervento, Spadafora ha spiegato che ci sono "due motivazioni" che lo hanno portato a farlo: la prima è "una ragione è molto politica, per testimoniare il mio impegno politico, per tutti quelli che tutti i giorni combattono per i propri diritti e hanno meno possibilità di farlo rispetto a quante ne ho io grazie al mio ruolo”.

“In politica l'omosessualità viene usata anche per ferire, per colpire l'avversario, con un brusio che io stasera volevo spegnere. Spero di essere considerato per quel che faccio, per quel che sono, e da domani forse sarò più felice perché mi sentirò più libero" ha aggiunto Spadafora. L’ex ministro, che ha affrontato il tema anche nel suo libro ‘Senza riserve, in politica e nella vita" ha spiegato poi che la seconda ragione invece , è “una testimonianza di tipo religioso” perché “io sono un cattolico che crede molto nella propria fede, può sembrare in contraddizione ma non lo è affatto”.

Quanto alla politica, per Spadafora il rischio di scissione nel Movimento Cinque stelle esiste perché “c'è un clima di dialettica molto forte, io lavoro affinché ciò non avvenga”. Per evitarlo, “Conte non interpreti la sua leadership in modo solitario o con il suo ristretto gruppo, coinvolga tutti” ha sottolineato. Attorno a Conte bisogna "costruire un progetto". "Mi chiedo cosa diremo per convincere la prossima volta a votarci, non basta un leader o dei nomi, ma serve un progetto serio". Anche sul Quirinale “spero che Conte voglia convocare i gruppi: penso che siano finiti i tempi in cui queste cose si decidevano altrove, queste cose si decidono insieme” ha aggiunto ricordando che “Dal Movimento 5 stelle può uscire la linea politica che chiede a Draghi di restare a fare il presidente del Consiglio”, per “il bene del Paese”.

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