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Covid 19

Il bollettino del 2 aprile spiegato: la Lombardia è arrivata al picco. Ora occhio alle grandi città

“La Lombardia ha raggiunto il picco di nuovi contagi da Coronavirus ed è un’ottima notizia. Ora però stiamo attenti a non riaprire tutto, soprattutto nelle grandi città come Milano, Roma e Firenze, dove i numeri crescono più che altrove”. Giovanni Forti data analyst di YouTrend, spiega i dati diffusi dalla Protezione Civile: “Adesso devono aumentare i guariti”.
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Tanti tamponi e crescita quasi a zero in Lombardia: questa è la vera buona notizia di oggi, giovedì’ 2 aprile. Il numero dei casi positivi Coronavirus in Italia è pari a 115.242 (+2.477 di casi attivi rispetto ai dati di ieri, +4.668 casi totali), di cui 18.278 guariti (+1.431 rispetto ai ieri) e 13.915 decessi (+760 rispetto a ieri). Sono questi i numeri dell'ultimo bollettino dell'emergenza Coronavirus nel nostro Paese forniti nel consueto punto stampa delle 18 della Protezione Civile.

“La Lombardia ha davvero raggiunto il picco”. Giovanni Forti, 25 anni è studente di Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant'Anna. Dal 2018 fa parte della redazione di YouTrend, dove di occupa della parte editoriale, dell'analisi dei dati e della produzione di data visualization e su YouTrend ha scritto diversi articoli sulla pandemia del Covid-19: “Chiaramente il picco non è un istante, ma una fase in cui il numero dei casi attuali non cresce, o cresce di molto poco o decresce di molto poco – spiega Giovanni Forti a Fanpage.it -. Oggi in Lombardia i casi attivi sono cresciuti di 111, quindi direi che ci siamo”.

Sicuro che ci siamo? Non è che anche stavolta hanno fatto economia sui tamponi?

Al contrario. La notizia importante di oggi è che questa crescita molto lieve arriva a fronte di un numero di tamponi molto alto, quasi 7mila. E ancora, le buone notizie arrivano da Bergamo, Brescia e Cremona. Oggi sommate superano di poco i 300 nuovi casi. Fino a tre giorni fa Bergamo e Brescia ne facevano 300 da sole.

Adesso qualcuno dirà di riaprire tutto….

Non credo sia una buona idea. Sicuramente questo dato è figlio delle misure di distanziamento sociale. E i dati ci dicono che se si riapre troppo presto, con un numero di contagi ancora non scoperto, la seconda ondata di contagi, successivo a questa riapertura sarebbe devastante. Complessivamente arriveremmo ai numeri che avremmo raggiunto senza nessuna quarantena. Farei molta attenzione a parlare di riaperture.

 

Però almeno il sistema sanitario ha meno pressione addosso, da oggi…

Anche qui, attenzione. In Lombardia ci sono ancora più di 25mila malati noti, al netto di quelli sfuggiti ai controlli. Il sistema sanitario ha ancora una pressione enorme su di se. I posti di terapia intensiva saranno immediatamente occupati da nuovi malati. Per parlare anche solo di un allentamento toccherà aspettare settimane. Possiamo dire che la pressione è altissima, ma decrescente.

Facciamo qualche previsione: quale sarà la prossima regione a raggiungere il picco?

La prossima regione che raggiungerà il picco dovrebbe essere il Veneto, anche se il tasso di guarigioni in Veneto è leggermente più lento di quello della Lombardia. E anche la mortalità è più lenta, peraltro. Per questi due motivi, il numero di casi attivi diminuisce di poco. E più si scoprono nuovi contagi, più la pressione dei casi in entrata sul sistema sanitario continua ad aumentare. Se le guarigioni accelerano, il Veneto ci arriverà nel giro di pochi giorni. Altrimenti, bisognerà aspettare un po’ di più.

La velocità del calo dei casi attivi dipende dalle guarigioni, pare di capire…

Esatto. In Italia sono guariti 18mila pazienti, di cui 12mila nella sola Lombardia. C’è un motivo tecnico: in Lombardia sono considerati guariti anche i pazienti che hanno fatto un passaggio al pronto soccorso. La Lombardia raggiunge il picco prima anche per questo, perché è più facile considerare un paziente guarito in Lombardia.

Al netto della Lombardia, quali sono state oggi le notizie più rilevanti del bollettino?

Arrivano dalla Toscana, che ha un incremento superiore ai 400 casi, dell’8% circa. Questo incremento è interamente localizzato in provincia di Firenze, con un aumento superiore al 20%. È un informazione molto rilevante. Non sappiamo ancora perché: o hanno un ritardo nel campionamento o hanno scoperto un numero rilevante di casi. Ma questo ci dice una cosa.

Cosa?

Che i luoghi in cui c’è ancora un incremento rilevante di casi giornalieri sono tutte grandi città: Milano, Torino, Firenze, Brescia, Bologna e Roma. A seguire, Trento e Bergamo.

Come mai, secondo te?

È possibile che le misure di contenimento siano meno efficaci nelle grandi città. Ma è anche possibile che il virus resista meglio e possa avere un’ondata più lunga in luoghi più densamente popolati. E quindi, forse, è proprio lì che si dovrà stare attenti a riaprire.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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