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Identificato hacker delle cryptovalute: la truffa online più grande d’Italia

Identificato l’hacker che ha truffato 230mila risparmiatori. Un 34enne di Firenze ha causato un buco di 120 milioni di Euro in quella che è la truffa online più grande mai avvenuta nel nostro Paese. Le indagini sono iniziate proprio a seguito di una denuncia del 34enne di Firenze che riguardava il furto di una ingente somma della cryptovaluta Nano Xrp.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Identificato dalla Polizia Postale l'autore del più grande attacco cyber-finanziario avvenuto in Italia. Si tratta di uno dei più grandi mai realizzati nel mondo nel settore delle cryptovalute. L'uomo sarebbe responsabile di un buco pari a 120milioni di euro sulla piattaforma informatica hackerata BITGRAIL. Oltre 230mila risparmiatori sono stati truffati. L'accusa è di frode informatica, auto-riciclaggio e bancarotta fraudolenta. 

Chi è l'hacker

Si tratta di un 34enne della provincia di Firenze, amministratore unico di una società italiana che gestisce una piattaforma di scambio di cryptovalute. Lui è ritenuto responsabile di una delle più grandi frodi informatiche avvenute in Italia e in Europa. Si tratta della prima volta per il nostro Paese e per l'UE in cui si sono documentate condotte fraudolente e distrattive in danno di investitori, poste in essere integralmente su piattaforme informatiche e l'impiego di monete virtuali. L'attività si inquadra in una strategia più ampia finalizzata al contrasto alla criminalità economica e illeciti fatti attraverso piattaforme online e di strumenti informatici. L'indagine è stata portata avanti dalla Procura della Repubblica di Firenze, diretta dal Procuratore Capo Giuseppe Creazzo, il quale ha affidato l'indagine al Procuratore Aggiunto Luca Tescaroli e al Sostituto Procuratore Sandro Cutrignelli del Dipartimento Reati Informatici, e al Procuratore Aggiunto Gabriele Mazzotta, al Sostituto Procuratore Fabio Di Vizio del Dipartimento Reati Societari e Fallimentari.

Le indagini sono iniziate proprio a seguito della denuncia del 34enne in questione relativa al furto di un'ingente somma della cryptovaluta denominata "Nano" Xrp per un controvalore di circa 120.000.000 di Euro. L'uomo era già noto come fornitore di Bitcoin e nonostante la sua indole collaborativa, sin dalle prime dichiarazioni è apparso sospetto agli inquirenti a seguito di affermazioni contrastanti e contraddittorie da parte sua e dei soci collaboratori.

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