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I non vaccinati hanno più probabilità di finire in ospedale: rischio è 7 volte più alto

Negli ultimi 30 giorni per i non vaccinati il tasso di ospedalizzazione è stato oltre sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo, e cioè “52 contro 7 ricoveri per 100.000 abitanti”. Il dato emerge dal rapporto di sorveglianza integrata Iss sul monitoraggio Covid, che segnala anche un aumento dell’incidenza dei casi anche tra i bambini.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il rapporto di sorveglianza integrata Iss sul monitoraggio Covid mostra come i rischi per non vaccinati siano molto più alti rispetto a quelli dei vaccinati: Negli ultimi 30 giorni per i non vaccinati il tasso di ospedalizzazione è stato oltre sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo: "Negli ultimi 30 giorni, si rileva come il 26,3% delle diagnosi di Sars-Cov2, il 40,7% delle ospedalizzazioni, il 61,3% dei ricoveri in terapia intensiva e il 62,1% dei decessi negli over 80 siano avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino".

Nel documento si evidenzia che "nel momento in cui le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura, si verifica il cosiddetto effetto paradosso per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra vaccinati e non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi. Per esempio, nella fascia di età 80+, dove la copertura vaccinale è intorno al 90%, si osserva che il numero di ospedalizzazioni fra vaccinati con ciclo completo è pari a 294 e mentre nei non vaccinati è leggermente più basso, pari a 220".

"Tuttavia – si legge ancora nel report – calcolando a partire da questi dati il tasso di ospedalizzazione negli ultimi 30 giorni, si riscontra come questo per i non vaccinati sia oltre sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo (52 vs 7 ricoveri per 100.000 abitanti)".

Dal rapporto emerge poi il fatto che "l’efficacia complessiva della vaccinazione incompleta nel prevenire l’infezione è pari al 62,1%, mentre quella della vaccinazione completa è pari all’82,3%. L’efficacia nel prevenire l’ospedalizzazione, sale all’82,3% per la vaccinazione con ciclo incompleto e al 94,7% per quella con ciclo completo. L’efficacia nel prevenire i ricoveri in terapia intensiva è pari all’89,4% per la vaccinazione con ciclo incompleto e pari al 97,2% per quella con ciclo completo. Infine, l’efficacia nel prevenire il decesso è pari all’82,3% per la vaccinazione con ciclo incompleto e pari al 96,8% per la vaccinazione con ciclo completo". 

Aumentano i casi tra i bambini

"Da fine giugno si è osservato un aumento dell’incidenza settimanale fra 0 e 40 anni – si legge nel documento – Sebbene il dato non sia ancora consolidato, nell’ultima settimana si è registrato, in particolare, un aumento nella fascia 0-9 con un’incidenza leggermente superiore a 50 casi per 100.000 abitanti per la prima volta da inizio maggio".

"Similmente a quanto osservato nella settimana precedente – si legge ancora -, l’incidenza nella fascia di età 10-19 è pari a 156 per 100.000 abitanti, nella fascia 20-29 è pari a 146 per 100.000 abitanti e nelle fasce 30-39 e 40-49 è pari rispettivamente a 79 e 56 per 100.000 abitanti". 

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