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I bar beffano il dpcm, da Catanzaro Lido a Bologna: chiusura alle 24, ma riaprono 15 minuti dopo

Chiudere i locali a mezzanotte per poi riaprirli dopo pochi minuti: così alcuni locali stanno interpretando il dpcm del 13 ottobre che prevede la chiusura di bar e ristoranti alle 24. La norma, in effetti, non prevede quale sia l’orario di riapertura. Così da Catanzaro Lido a Bologna c’è chi si è accorto di questo vuoto legislativo e riapre subito (dopo 15 minuti o un’ora) il locale.
A cura di Stefano Rizzuti
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I locali devono chiudere a mezzanotte. Ma non è stabilito a che ora possono riaprire. E così alcuni titolati di bar e pub aggirano (legalmente) le regole del dpcm varato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 13 ottobre, riaprendo i locali poco dopo la chiusura di mezzanotte. Avviene per esempio a Catanzaro Lido, dove un barista riapre il locale a mezzanotte e un quarto. E avviene anche a Bologna, alla stazione, dove un altro bar riapre invece all’1 di notte, dopo un’ora di chiusura. Due casi che dimostrano come ci sia un vuoto legislativo di cui qualcuno si è accorto subito: manca l’orario di apertura dei locali e quindi è possibile riaprire subito.

Il bar che riapre alle 00:15 a Catanzaro Lido

Il primo caso è quello di un barista di Catanzaro Lido. Che chiude il suo locale alle 24 e lo riapre dopo appena 15 minuti. Tanto basta per evitare di infrangere le regole. “L’orario di apertura non c’è”, spiega lui alle forze dell’ordine. Che, in effetti, non possono intervenire e non hanno fatto chiudere il bar riconoscendo il vuoto normativo. Il titolare, Aldo Manoieri, annuncia inoltre che continuerà a riaprire a mezzanotte e un quarto anche nei prossimi giorni. Almeno fino a che non interverrà il prossimo dpcm che potrebbe cambiare le regole.

A Bologna il bar chiude alle 24 e riapre all’1

Altra vicenda simile viene raccontata dal Corriere della Sera e avviene a Bologna, in un bar vicino alla stazione. “La cosa a cui tengo più di tutte è che non si parli di furiate, truffe o irregolarità. Il decreto è chiaro e noi lo stiamo applicando, senza infrangere nulla”, racconta Carlotta, titolare del locale. All’ingresso ci sono i cartelli in cui si dice chiaramente che il locale chiude alle 24 e riapre all’1, solamente un’ora dopo. “Non facciamo niente di vietato”, spiega lei. A Bologna c’è anche l’ordinanza del comune in vigore che vieta la somministrazione di bevande in vetro o lattina dalle 22 alle 6. Il bar, quindi, apre all’1 e vende soltanto panini e colazioni da portar via, garantendo il servizio in stazione. Il bar, difatti, è solitamente aperto 24 ore su 24 secondo quanto previsto dall’autorizzazione. La titolare spiega ancora: “L’ordinanza del comune è rivolta prevalentemente alla movida, ma noi qui abbiamo esigenze e clientele diverse. Qui non si fanno serate o aperitivi, ma viene gente che di notte lavora o viaggia”.

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