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Genova, 20enne violentata dopo la discoteca: dopo tre mesi fermati quattro ragazzi

Quattro giovani di età compresa tra i 21 e i 35 anni sono stati fermati, due arresti e agli altri due sottoposti ad obbligo di dimora, per aver violentato a turno una ragazza di 20 anni all’uscita da una discoteca di Genova. I fatti si sono verificati all’inizio di marzo, prima del lockdown per l’emergenza Coronavirus, ma le indagini sono andate avanti anche durante i mesi di blocco.
A cura di Ida Artiaco
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Sono stati identificati e fermati dopo tre mesi quattro giovani, di età compresa tra i 21 e i 35 anni, accusati di aver violentato una ragazza di 20 anni all'uscita di una discoteca di Genova. Due di loro sono stati arrestati, mentre per gli altri due è stato disposto l'obbligo di permanenza presso i comuni di residenza, nel levante genovese. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, i fatti si sono svolti all'inizio dello scorso marzo, poco prima della chiusura per il lockdown per l'emergenza Coronavirus, ma la svolta nelle indagini è arrivata solo ora. Il gruppo di amici, dopo aver trascorso la serata in un locale del centro storico del capoluogo ligure, si erano offerti di accompagnare a casa una ragazza di 20 anni, loro conoscente. Approfittando del suo stato di alterazione, dopo aver alzato un po' troppo il gomito, l'avrebbero poi portata in casa di uno di loro e stuprata. A turno l’hanno costretta a subire atti sessuali completi uno dopo l’altro.

Le indagini sui quattro ragazzi erano scattate subito dopo la denuncia della vittima. E non si sono mai fermate: gli investigatori della mobile hanno raccolto gli elementi, anche durante il periodo di blocco dei mesi scorsi dovuto all'emergenza sanitaria, controllando le telecamere attraverso le quali hanno ricostruito i movimenti del gruppo. La polizia sottolinea in una nota che "è importante riflettere sul fatto che gli autori di questa terribile violenza sono stati assicurati alla giustizia grazie al coraggio della vittima che, superando ogni remora, si è affidata ai poliziotti della squadra mobile appositamente formati per accogliere tali denunce".

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