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Gas radon, vertici delle forze armate condannati: “Soldati esposti alla sostanza radioattiva”

Una sentenza stabilisce che decine di soldati si sono ammalati e sono deceduti a causa del contatto con il gas radon nella base Nato del Monte Venda, sede del primo Roc dell’Aeronautica militare attiva dal 1958 e il 1998.
A cura di Davide Falcioni
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Il processo per l'esposizione al gas radon dei soldati che furono in servizio nell'ex base Nato sul monte Venda, sede del primo Roc dell'Aeronautica militare attiva dal 1958 e il 1998, è terminato con una sentenza di condanna per omicidio colposo per Agostino Di Donna, l'ex direttore generale della Sanità militare. Di Donna e il Ministero della Difesa sono stati condannati anche a risarcire il danno a tre militari che sono stati riconosciuti come parti civili nel processo

Sono stati una settantina, 26 dei quali per tumore ai polmoni, nel corso degli anni i casi gli uomini morti a causa delle esalazioni di radon e amianto nell’ex base. L’ultimo decesso un mese e mezzo fa, quando si è spento l’ex vicepresidente dell’Unsi (Unione nazionale sottoufficiali) Giuseppe Masia, 81 anni, che per 28 ha lavorato sul Venda. Nella base si avvicendavano 600 operatori dell'Aeronautica in turni continui nell'arco delle 24 ore.  Finora  sono  stati 18 i casi riconosciuti di morti legate all'esposizione.

Raffaele Guariniello, ex pubblico ministero esperto di prevenzione e consulente della commissione ‘Uranio' della Camera, ha commentato: "Sentenza storica, la prima in assoluto che riconosce il nesso causale tra esposizione a radon e tumore al polmone. Ora la politica rifletta sulla proposta di legge della Commissione finalizzata al miglioramento delle condizioni di salute dei posti di lavoro dei nostri soldati". Il radon, sottolinea l'ex magistrato, è la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo.

Militari e civili esposti ad alte concentrazioni di gas radioattivo

Le responsabilità dei vertici delle forze armate italiane sono state evidenziate anche in una relazione della commissione parlamentare ‘Uranio' presieduta da Gian Piero Scanu, che per la prima volta ha rivelato le carenze nella sicurezza sui posti di lavoro dei militari. Il dossier contiene anche un capitolo dedicato al "caso radon" nella base Nato del Monte Venda. Le indagini della Commissione hanno permesso di accertare che per decenni l'Esercito ha esposto personale militare e civile ad alte concentrazioni di gas radon, un gas radioattivo noto per la sua cancerogenicità. Proprio a contatto con questo gas hanno prestato servizio per molti anni, in alcuni casi per l’intera carriera lavorativa, numerosi lavoratori dell’Amministrazione della Difesa colpiti in seguito da tumore ai polmoni. Tra questi lavoratori c'erano quelli ammalati o morti dopo aver operato per lunghi periodi nel sito incavernato del Monte Venda, nel complesso orografico dei colli Euganei, in provincia di Padova. Qui le concentrazioni di radon superarono di decine, ed in alcune postazioni, anche di cento volte, gli attuali limiti di legge per i luoghi di lavoro.

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