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Fuga dei cervelli: milioni di finanziamenti Ue a 47 ricercatori italiani, ma 30 lavorano all’estero

La fuga dei cervelli dall’Italia non si ferma, e i Consolidator grants assegnati dall’Erc lo dimostrano: 327 scienziati premiati con 655 milioni di finanziamenti per le loro ricerche. Ben 47 sono italiani, è il primato tra tutti i Paesi europei. Di questi, però, 30 lavorano all’estero. In Germania e in Francia, che hanno meno ricercatori della loro nazionalità premiati, lavorano il triplo e il doppio di quelli che restano in Italia.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Continua inesorabile la fuga dei cervelli dall'Italia, e non mancano le occasioni per ricordarlo. L'ultima è l'assegnazione dei Consolidator grants da parte dell'Erc (European Research Council), che ha finanziato borse per la ricerca per un totale di 655 milioni di euro distribuiti tra tutti i Paesi dell'Unione. I dati, anche in questo caso, sono disarmanti: 327 gli scienziati premiati, di questi 47 sono italiani, ma solo 17 sono rimasti nel nostro Paese. Gli altri 30 sono andati a lavorare nelle università e nei laboratori in giro per l'Europa. L'Italia è il Paese che ha avuto più ricercatori premiati, davanti alla Germania (45) e alla Francia (27). La differenza è tutta sul dato degli scienziati premiati ospitati: in Italia sono solo 17, in Germania invece 50 e in Francia 34.

I progetti premiati con i Consolidator grants dell'Erc

C'è di tutto tra i progetti premiati: biologia sintetica per i tumori, stampa in 4D di tessuti cardiaci, vaccini on demand contro le pandemie. Tra i 327 progetti finanziati con 655 milioni di euro, il 37% è assegnato assegnato a scienziate. Più di 2500 progetti presentati, tra i premiati quasi la metà sono nell'ambito delle scienze fisiche e dell’ingegneria (144), poi ci sono le scienze della vita (94) e le scienze sociali (89). I Consolidator grants dell'Erc sono riservati agli scienziati con un curriculum di grande rilievo che hanno finito il dottorato di ricerca da almeno 7 anni e vogliono consolidare i propri studi.

L'eccellenza in Italia: la Bocconi a Milano e l'Iit a Genova

Due dei ricercatori premiati sono Barbara Mazzolai e Andrea Toma, che riceveranno un finanziamento da circa 2 milioni di euro, e lavorano all'Istituto italiano di tecnologia di Genova. La prima studia la wood wide web: una rete che recupera le sostanze nutritive dalle radici delle piante; il secondo lavora ad una nuova tecnologia per produrre energia rinnovabile dalla scissione dell'acqua. L'Iit ha avuto 38 scienziati premiati dal 2009, con finanziamenti per 48 milioni. La Bocconi di Milano è a 39 premi dal 2007, e anche quest'anno ha avuto due ricerche finanziate: quella di Alessia Melagaro, un progetto che si occupati del comportamento umano in relazione al vaccino e alla diffusione dei virus, e quella di Francesco Decarolis, che invece studia la concorrenza sulle piattaforme digitali.

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