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Femminicidio di Auriane Nathalie Laisne nella chiesa di Aosta, chiesta l’estradizione per Teima Sohaib

Il prossimo 18 aprile Teima Sohaib apparirà davanti ai giudici di Grenoble che decideranno sull’estradizione in Italia del 21enne. Il ragazzo è accusato del femminicidio di Auriane Nathalie Laisne, la 22enne trovata morta in una chiesetta abbandonata di La Salle.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Teima Sohaib
Teima Sohaib

È partita la procedura che potrebbe portare all'estradizione di Teima Sohaib dalla Francia. Il 21enne di Fermo è gravemente indiziato, secondo la procura di Aosta, dell'omicidio della 22enne Auriane Nathalie Laisne, trovata morta il 5 aprile scorso in una chiesetta abbandonata sopra La Salle, in Valle d'Aosta. Sull'identità della ragazza si era indagato per giorni perché al momento del ritrovamento del corpo, la giovane non aveva con sé cellulare e documenti di riconoscimento. Sohaib, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato visto mentre passeggiava con la vittima nei pressi di La Salle pochi giorni prima del delitto. I due erano a piedi e secondo le prime informazioni, a piedi avrebbero superato il confine dalla Francia per arrivare in Italia. Non vi sarebbe quindi nessun furgone bordeaux, come invece ricostruito poco dopo il ritrovamento del corpo.

Teima Sohaib dovrà comparire davanti ai giudici della chambre de l'instruction della Corte d'appello di Grenoble il 18 aprile. I magistrati dovranno esprimersi sulla consegna del giovane all'Italia. Il 21enne è attualmente in custodia cautelare ai fini della procedura di estradizione.

Sohaib è stato fermato nella serata di mercoledì 10 aprile a Lione per la violazione del controllo giudiziario a cui era stato sottoposto dall'autorità francese il 13 gennaio scorso. Il giovane era già stato denunciato per violenza domestica e minacce a danno della stessa Auriane e secondo le prime informazione, avrebbe anche cercato di costringerla a ritrattare la querela. Per queste accuse, l'udienza davanti al tribunale penale di Grenoble era stata fissata per il prossimo 3 maggio.

Sohaib era stato fermato anche al traforo del Monte Bianco per un controllo di routine pochi giorni prima del delitto. Il giovane si trovava con la vittima e dai database non era emerso che il giudice gli avesse imposto il divieto di avvicinamento alla 22enne nonostante la denuncia per maltrattamento. Sohaib aveva proseguito il viaggio insieme alla giovane che pochi giorni dopo è stata trovata morta nella chiesetta abbandonata.

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