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Fanno il saluto romano a scuola: sospesi, dovranno studiare la Resistenza e le storie dei migranti

Quattro studenti di un liceo di Cuneo hanno fatto il saluto romano davanti a una mostra fotografica sui campi di sterminio allestita a scuola. La preside li ha sospesi per sei giorni, ma non staranno a casa senza far nulla: dovranno obbligatoriamente studiare la Resistenza, gli orrori del fascismo e visitare le associazioni che lavorano accanto ai migranti.
A cura di Davide Falcioni
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Sei giorni di sospensione dalle lezioni scolastiche ma soprattutto l'obbligo di studiare la Resistenza al nazifascismo e il sacrificio di migliaia di Partigiani. Accade a Cuneo, dove un gruppo di quattro studenti del liceo De Amicis due mesi fa durante l'intervallo si è reso protagonista di una stupida bravata: dopo essersi messi in fila hanno inscenato il saluto romano davanti a un manifesto di "Lager SS", una mostra fotografica allestita nell'aula magna della scuola e dedicata ai deportati politici nei campi di sterminio in occasione della "Settimana della Memoria". Come racconta La Stampa i quattro, approfittando dell'assenza degli insegnanti, hanno fatto il saluto fascista ignorando che qualcuno li stava però riprendendo con il cellulare e che quel video, fatto girare tra gli studenti, alla fine è arrivato alla preside, Mariella Rulfi. La donna, dopo aver consultato il Consiglio di classe, ha ottenuto il via libera per una "punizione esemplare".

I quattro studenti sono stati sospesi per sei giorni, ma il loro gesto meritava un trattamento speciale: non passeranno quella settimana a casa, ma seguiranno un corso di vera e propria "riabilitazione": giovedì hanno visitato l'Istituto Storico della Resistenza di Cuneo e studiato  la tragedia della Seconda Guerra Mondiale in cui l'Italia fu trascinata dal fascismo; hanno esaminati poi le leggi razziali, l'olocausto e la campagna di Russia che costò la vita a decine di migliaia di soldati italiani. Ieri, seconda tappa alla comunità Emmaus di Boves, per conoscere sia l’attività di recupero dei rifiuti e riuso del materiale usato, sia l'impegno sociale e la solidarietà a favore dei poveri. Lunedì i quattro visiteranno un centro cuneese di accoglienza straordinaria di migranti richiedenti asilo. Nei giorni successivi i giovani continueranno la loro "riabilitazione" visitando il Sacrario della Madonna degli Alpini sulla collina di Cervasca, luogo simbolo per le "penne nere" di tutta Italia, e con altre attività a scuola sulle tematiche dell’inclusione, della tolleranza e dell’impegno civile.

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