video suggerito
video suggerito

Ex tronista Marco Filippin condannato a 11 anni e 9 mesi per truffa: incassa i soldi e non consegna i mobili

Marco Paolo Filippin, il 62enne è tronista del programma tv Uomini e Donne, è stato condannato in primo grado a 11 anni e 9 mesi per truffa e bancarotta fraudolenta e documentale: vendeva salotti e cucine senza mai consegnarli. Intanto incassava i soldi dei clienti.
A cura di Giorgia Venturini
189 CONDIVISIONI
Immagine

L'ex tronista di "Uomini e Donne" Marco Paolo Filippin, 62 anni, è stato condannato in primo grado a 11 anni e 9 mesi per truffa e bancarotta fraudolenta e documentale. Stando a quanto emerso durante il processo, l'uomo sarebbe stato denunciato da una sessantina di clienti: tramite la sua azienda di mobili, prometteva la consegna nei tempi previsti dei nuovi salotti e cucine senza mai però farli recapitare. Tutto mentre i clienti avevano già versato diverse migliaia di euro per il nuovo arredo. Condannata a due anni invece Paola Francovich, l’ex moglie e amministratrice della società Fabbriche Riunite srl fino al 2019 quando poi aveva ceduto la guida a Filippin. L'azienda era fallita quattro mesi dopo. L‘ex tronista aveva prima provato a sfondare nel campo della ristorazione ma senza successo. E aveva provato con la famosa trasmissione di Maria De Filippi. Ma anche in questo caso era stato un disastro.

Negli studi di Uomini e Donne si era presentato nella stagione 2007-2008: il suo trono è durato poco tempo perché la redazione aveva scoperto che Filippin aveva passato una notte clandestina con un’ex corteggiatrice. La altre ragazze avevano quindi deciso di non proseguire. Intanto lui avrebbe provato ad accusare il programma di aver orchestrato tutto. Resta il fatto che era stato costretto a lasciare il programma e non era più comparso in tv. A questo punto avrebbe provato a intraprendere una carriera imprenditoriale, finita con un paio di fallimenti e ora con una condanna in primo grado a 11 anni e 9 mesi per truffa e bancarotta fraudolenta e documentale. La Procura ha quantificato in 280 mila euro la cifra complessiva distratta o dissipata dagli amministratori della società.

Tra le parti civili del processo anche la Federconsumatori e il Codacons. L’avvocata Daniela Magaraci, legale del Codacons, ha spiegato al Corriere della Sera: "Anche a noi associazioni è stato riconosciuto un danno non patrimoniale di mille euro. Siamo soddisfatti perché conferma l’attenzione del Tribunale verso le persone che vengono raggirate. Non si è infatti trattato solo di un’inadempienza contrattuale, come ha invece sostenuto la difesa".

Intanto la difesa, rappresenta dall'avvocato Lorenzo Magnarelli, è pronta al ricorso in secondo grado: dal suo punto di vista non c'è nessun reato, quanto piuttosto solo contratti non rispettati. Inoltre ha sottolineato che non sono stati riconosciuti la metà degli episodi contestati per questo risulterebbe "illogica" emettere una sentenza con una pena superiore a quella richiesta dal pubblico ministero, ovvero 8 anni e 8 mesi.

189 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views