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Etna, spettacolo nella notte: getti di lava alti 1.000 metri e nube di cenere sul vulcano

Nuova fase eruttiva dell’Etna che si è ulteriormente intensificata con getti di lava alti fino a mille metri sopra il cratere di Sud-Est. Il fenomeno è monitorato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo. Il vulcanologo Behncke: “Intenso parossismo, ma non c’è pericolo”.
A cura di Biagio Chiariello
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L'Etna continua a dare spettacolo e la notte scorsa, dopo la mezzanotte, ha dato vita a getti di lava alti fino a mille metri sopra il cratere di Sud-Est. È stata una fase in crescita di energia fino al suo completo esaurimento, seguito e monitorato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania. L'attività parossistica ha creato una colonna eruttiva che si è alzata per diversi chilometri rispetto alla cima della montagna: generati getti di lava alti 800-1.000 metri. Durante questa attività c'è stato un secondo trabocco lavico dalla bocca della sella, alimentando un flusso lavico diretto verso sud-ovest. Dopo l'1 l'Ingv-Oe di Catania ha registrato una forte diminuzione della fontana di lava. Ma è continuata l'attività effusiva di due flussi lavici che si sovrappongono alle fuoriuscite degli episodi precedenti. Infine tra le ore 04:30 e le 05:15 di stamane, sono state segnalate una ventina di esplosioni abbastanza forti da diverse bocche sul cratere di Sud Est, che hanno lanciato bombe incandescenti.

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L'esperto: “Intenso parossismo, ma non c'è pericolo”

La notte scorsa "abbiamo assistito a quel che è stato certamente fra i parossismi più intensi e magnifici del cratere di Sud-Est dell'Etna", ma "con questa attività in corso non c'è pericolo" scrive sulla propria pagina Facebook il vulcanologo dell'Ingv di Catania Boris Behncke sulla fase eruttiva del vulcano attivo più alto d'Europa. L'esperto sottolinea che "non c'è pericolo in caso di eventi come questo" e che "grazie al vento molto debole la ricaduta di materiale piroclastico sarà estremamente limitata questa volta". "Qualcuno – osserva il vulcanologo – sembra pensare che la colata lavica principale, in Valle del Bove, sia arrivata molto in basso, ma non è così, è arrivata là dove si sono fermate quelle dei parossismi precedenti, lontana dalle zone popolate. Perciò, per favore – invita Behncke – non mettete in giro e non condividete messaggio allarmisti, messaggi che parlano di cose spaventose ed eccezionali. L'Etna sta facendo le sue consuete cose, qualche volta un po' più intensamente, però con questa attività in corso non c'è pericolo".

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