Droga ordinata su Whatsapp e consegne in pronto soccorso, così autista del 118 spacciava in ospedale: 6 arresti

Un uomo di 41 anni è stato arrestato nel Foggiano insieme ad altre 5 persone con l’accusa di spaccio di stupefacenti. L’autista del 118 dell’ospedale di Lucera, secondo le accuse, aveva allestito un vero e proprio sistema per la cessione di droga in ospedale.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio.
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Veniva contattato su Whatsapp dai clienti che poi andavano in ospedale per portare a casa le dosi di stupefacente concordate al telefono. Un vero e proprio mercato messo in piedi da un uomo di 41 anni che lavorava come autista del 118 nel pronto soccorso dell‘ospedale Lastaria di Lucera, in provincia di Foggia.

L'uomo è finito in carcere insieme a un altra persona mentre altri 4 complici si trovano ai domiciliari. Secondo quanto reso noto, si trattava di persone che avevano messo in piedi un vero e proprio mercato di stupefacenti che si divideva tra la sala medici del pronto soccorso del Lastaria di Lucera e altre zone della città.

In particolare, sempre secondo quanto emerso dai primi accertamenti, l'autista del 118 concordava con i clienti tramite messaggi il quantitativo di stupefacenti da vendere, mentre il resto della droga veniva conservato dal 41enne proprio nella saletta destinata ai dottori del pronto soccorso del nosocomio foggiano.

Gli acquirenti si recavano al nosocomio per pagare e portar via la droga richiesta mentre altri complici dell'autista si occupavano di rivendere piccoli quantitativi di stupefacente in altre zone della città. Le persone arrestate in seguito all'operazione delle forze dell'ordine sono state 6. Solo due delle persone in manette si trovano in carcere: tra loro anche il 41enne autista del 118.

Dalle prime informazioni, sembrerebbe infatti proprio l'uomo la "mente" dietro il mercato illegale di sostanze. Sua, almeno stando alle prime evidenze, anche "l'intuizione" di mettere in piedi la base logistica proprio nel nosocomio del foggiano sfruttando di fatto gli spazi ai quali poteva accedere come membro dello staff del servizio di primo soccorso.

Ulteriori informazioni saranno disponibili con il prosieguo delle indagini che per ora hanno ricostruito le fasi iniziali del giro di spaccio.

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