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Daniela, 24 anni e la Sindrome di Tourette: “Ho subito abusi sessuali, ora non mi controllo”

Daniela Giannoni ha scoperto a gennaio 2021 di avere la Sindrome di Tourette. Tutto è cominciato qualche mese prima, a ottobre 2020, quando si è accorta che le era venuto uno strano tic al naso, seguito da molti altri diversi. Da allora Daniela ha dovuto imparare a convivere con la Tourette, una sindrome in parte ancora misteriosa e per la quale non esiste una cura, una malattia che le impedisce di vivere una vita normale e che si somma a una sindrome da stress post traumatico, maturata dopo una orribile violenza sessuale subita durante un viaggio studio in Inghilterra.  Oggi Daniela racconta la sua storia su Instagram, per “parlare non soltanto di Tourette, ma di tutto quello di cui sui social non si parla mai”.
A cura di Gianluca Orrù
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"E' inusuale che la sindrome di Tourette compaia in età adulta – spiega la dottoressa Selenia Greco, neuropsicologa che da anni si occupa di Tourette – ma è probabile che ci sia sempre stata e sia venuta fuori soltanto ora. E' una sindrome neurologica causata da un eccesso di dopamina nel cervello, le persone si ritrovano in un corpo che è difficile da controllare: è un po' l'opposto del Morbo di Parkinson, ma non è una malattia che intacca la capacità di ragionamento. Anzi".

Eminem, Billie Eilish, Massimo d'Alema, si dice che anche Mozart fosse affetto da Sindrome di Tourette, che è spesso associata a personalità particolarmente spiccate e creative. Un po' come sembra esserlo anche Daniela, che ha scoperto la Tourette da pochi mesi e ha imparato a convivere con quel qualcosa che, dentro di lei, prende il controllo del suo corpo per brevi momenti, facendole fare e dire cose che spesso non sono adeguate al contesto.

"Giro con una targhetta – racconta Daniela – in cui c'è scritto che ho la Tourette e mi scuso in anticipo se creo disagio a qualcuno. A volte mi vengono i tic alle gambe e cado da sola, per questo devo uscire con il girello". Nella sua stanza c'è una grande finestra e da lì entra il profumo del mare; alle pareti poster di Winona Rider e Johnny Depp quando erano una coppia simbolo degli anni '90, di Dana Scully e Fox Mulder agenti degli X Files, di Madonna. In giro, appoggiate ovunque in modo preciso e ordinato, una serie di piccole piantine decorative. "Per questo mi faccio chiamare Plantmom su Instagram – spiega Daniela ridendo – anche se voglio svelare un segreto: sono tutte finte perchè non ho assolutamente il pollice verde, mi muoiono tutte". A Lavagna, vicino Genova, è una splendida giornata.

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Mentre Daniela racconta la sua storia fatta di esami specialistici e neurologi, ogni tanto si interrompe per darsi qualche pugnetto sulle scapole, per fischiettare o per lanciare qualche imprecazione, sempre e rigorosamente in inglese: "Credo che questi insulti che lancio in inglese siano legati alla terribile esperienza che ho avuto a 14 anni in Inghilterra – spiega con gli occhi bassi – quando ho subito violenze sessuali per due settimane. Non ho avuto il coraggio di dirlo a nessuno, nemmeno ai miei, fino all'anno scorso. Vorrei che nessuno facesse questo mio stesso, terribile errore".

Daniela vive con i suoi genitori e sua sorella e ha scelto di raccontarsi e di squarciare il velo di vergogna che trattiene queste storie nel privato, per aiutarsi e aiutare altre persone. "Se ce la faccio – dice annuendo – vuol dire che sono forte".

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