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Dalla Brianza alla Sicilia in carrozzina: la sfida di Bruno Rupp, rimasto senza gambe per il diabete

Bruno Rupp, ex falegname, da tutti conosciuto come Paolo, ha 69 anni ed è diventato disabile a causa del diabete che lo ha portato all’amputazione bilaterale degli arti inferiori. Rimasto vedovo tre anni fa, ha continuato a prendersi cura di sé in modo quasi totalmente autonomo: “Dal cuore della Brianza voglio raggiungere la Sicilia usando come mezzo di trasporto solo la mia carrozzina elettrica”.
A cura di Iacopo Melio
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Dal cuore della Brianza voglio raggiungere la Sicilia usando come mezzo di trasporto solo la mia carrozzina elettrica.” Bruno Rupp, da sempre conosciuto come Paolo, ha 69 anni ed è diventato disabile a causa del diabete che lo ha portato all’amputazione bilaterale degli arti inferiori.

“Ho avuto la fortuna di vivere in diverse città del Nord Italia, questo mi ha arricchito molto a livello culturale e mentale. Da quando mi sono sposato sono venuto a vivere in Brianza. Attualmente risiedo da solo in un piccolo comune del lecchese chiamato La Valletta Brianza, la mia casa si trova immersa nella quiete dello stupendo Parco del Curone.”

Bruno nel suo studio (foto di Manuel Micheli)
Bruno nel suo studio (foto di Manuel Micheli)

Rimasto vedovo tre anni fa, ha continuato a prendersi cura di sé in modo quasi totalmente autonomo. Ex falegname, attualmente pensionato, la sua giornata è tutt'altro che noiosa tra collezionismo di francobolli e cartoline, passeggiate all'aria aperta e la cucina.

“Inizialmente ho dovuto imparare a vivere la mia quotidianità in modo ‘diverso’, appena arrivata la disabilità, tuttavia la menomazione ha avuto su di me un impatto quasi unicamente fisico. Ho cercato di non abbattermi e ad imparare a risolvere da subito i problemi quotidiani con cui mi trovavo a scontrarmi. Ora la mia condizione è la mia normalità.”

Foto di Manuel Micheli
Foto di Manuel Micheli

Così adesso Bruno si è posto un nuovo obiettivo. Cercherà di compiere un vero e proprio “Guinness dei Primati” andando da Milano a Catania in solitaria usando solo la sedia a rotelle motorizzata: l’obiettivo è quello di percorrere ben 1.230 km, attraversando così sette regioni suddividendo il tragitto in cinquanta tappe.

“L’idea è nata due anni fa quasi per scherzo durante una cena con i ragazzi del mio team. Fantasticando con loro dissi: ‘Quasi quasi vado fino a Catania in carrozzina!’. Inizialmente ci facemmo quattro risate, poi ci siamo detti ‘perché no?’. Così ognuno, in base alle proprie competenze, ha iniziato a darmi suggerimenti. Da allora il progetto ha assunto un nome e una forma sempre più definita. Il mio viaggio ha come scopo il diletto personale, essendo sempre stato un viaggiatore voglio tornare a vivere una delle mie più grandi passioni. La sensibilizzazione è solo una seconda conseguenza, anche se di rilevante importanza. Non so come e se porterò a termine il mio viaggio, ma sono felice che la mia idea stia riscuotendo successo e stia aiutando a riflettere sulle possibilità che anche una disabilità come la mia può lasciare all'individuo.”

Foto di Manuel Micheli
Foto di Manuel Micheli

La fase attuativa è stata preceduta da una preparatoria, fatta di progettazione e costruzione di un equipaggiamento ad hoc. Così Bruno potrà spostarsi opportunamente attrezzato, usufruendo di un carrellino che fungerà da deposito per l’occorrente necessario. Tra gli strumenti indispensabili ci sono i pannelli solari che costituiranno un sistema di ricarica batterie aggiuntivo, di sicurezza.

“Alle difficoltà che incontrerò non ci sto pensando troppo, quello che sto facendo è pensare alle emergenze quotidiane (ad esempio espletare i miei bisogni in un WC adeguato, ovviare a problemi di tenuta delle batterie della carrozzina, affrontare la pioggia…) e trovare a priori soluzioni per risolverle. Sono una persona mentalmente flessibile, spero di riuscire a mantenere la stessa modalità con cui mi sono sempre interfacciato con le difficoltà negli ultimi anni, ovvero fermandomi, tranquillizzandomi e ragionando per trovare la soluzione migliore. In ogni caso spero sempre nella sensibilità delle persone in cui non ho perso la fiducia.”

Un’idea bizzarra che diventa realtà quella di “Rotellando verso sud”, così si chiama il progetto di Bruno detto Paolo, che adesso ha anche un sito internet ufficiale. La partenza è prevista per il 7 Maggio. Sul sito si trova anche una raccolta fondi affinché si possano coprire i 5.000 euro necessari a sostenere l’acquisto dei materiali, la realizzazione del carrello e i costi di pernottamento e sostentamento lungo il viaggio, oltre alla spedizione del carrello dal sud al nord una volta che l’impresa sarà, speriamo, compiuta.

Foto di Manuel Micheli
Foto di Manuel Micheli

“Voglio improvvisare giorno per giorno, mi porterò una tenda adatta alle mie esigenze e un WC chimico che mi permetteranno di far fronte ai bisogni primari. Prossimamente pubblicheremo sul nostro sito e sulla pagina Facebook ‘Rotellando verso sud’ le possibili tappe dell'itinerario, pertanto spero che gli amici che ci seguiranno da tutta Italia mi diano consigli e indicazioni su dove poter piazzare la mia postazione da campo o dove pernottare in caso di pioggia. Prevedo di percorrere all'incirca in due mesi le cinquanta tappe del viaggio, ma non escludo di modificare in itinere il percorso e così di impiegarci anche più tempo del previsto.”

Una bella sfida che ricorda alla vita e a tutti noi che non bisogna "mai piangersi troppo addosso”, come dice Paolo, ma guardare sempre avanti perché restano sempre un'infinita gamma di possibilità e cose meravigliose da vivere e fare.

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Laureato in Scienze Politiche (curriculum in "comunicazione, media e giornalismo"). Racconta le storie degli altri come giornalista, scrittore e attivista per i diritti umani e civili. Vincitore del Premio "Cittadino Europeo" nel 2017, è stato nominato "Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" da Sergio Mattarella nel 2018.
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