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Crac Ferrovie Sud Est: undici arresti per bancarotta, anche l’ex amministratore Fiorillo

Nell’inchiesta sul crac di Ferrovie Sud Est, coordinata da un pool di pm della Procura di Bari, sono indagate in totale 29 persone, fra imprenditori, dirigenti e progettisti di Fse.
A cura di Susanna Picone
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Undici persone tra cui Luigi Fiorillo, già commissario governativo, legale rappresentante e amministratore unico di Ferrovie Sud Est, sono state arrestate dalla Guardia di Finanza per il crac da 230 milioni di euro della società pugliese di trasporti. Tutti gli arrestati vanno ai domiciliari. Nell'inchiesta, coordinata da un pool di pm della Procura di Bari, sono indagate in totale 29 persone, fra imprenditori, dirigenti e progettisti di Fse. La Procura di Bari contesta, a vario titolo, agli indagati reati di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale. La misura cautelare è a firma del gip Alessandra Susca, emessa su richiesta dei pm Francesco Bretone, Bruna Manganelli, Luciana Silvestris e dal procuratore aggiunto Roberto Rossi. Oltre all'ex amministratore Luigi Fiorillo, l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata notificata ad Angelo Schiano, presunto amministratore occulto e avvocato della società, a Fausto Vittucci, revisore e certificatore dei bilanci Fse, e agli imprenditori Ferdinando Bitonte, Carlo Beltramelli, Carolina e Gianluca Neri, Franco Cezza, a sua moglie Rita Giannuzzi e a suo figlio Gianluigi Cezza, e a Fabrizio Romano Camilli. Il giudice ha ordinato la disattivazione delle linee telefoniche e internet delle abitazioni degli arrestati e le rispettive utenze mobili.

I fatti contestati si riferiscono agli anni 2001-2015, fino a quando la società è stata commissariata. Ferrovie Sud Est è una società interamente partecipata dal Ministero dei Trasporti, concessionaria per la Regione Puglia del servizio ferroviario, acquistata circa un anno fa da Ferrovie dello Stato e attualmente sottoposta a procedura di concordato preventivo in continuità. Stando alle indagini della magistratura barese Luigi Fiorillo, in concorso con consulenti e funzionari della società e imprenditori, avrebbe dissipato o distratto fondi per centinaia di milioni di euro nell'arco di circa 10 anni falsificando bilanci e esternalizzando servizi senza fare gare d'appalto. Oltre agli arresti della Guardia di Finanza, disposti anche sequestri preventivi di beni per un valore di decine di milioni di euro e alcune perquisizioni domiciliari.  I provvedimenti restrittivi, le perquisizioni ed i sequestri sono in corso a Bari, Roma, Bologna, Lecce, Maglie.

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