Cosa sappiamo sulla morte di Daniele Mocellin, dalla scomparsa al ritrovamento del corpo nel fiume a Imola

Daniele Mocellin, 34 anni, residente ad Altivole (Treviso), è scomparso il 2 aprile 2025. La sua auto, una Renault Scenic nera, è stata ritrovata il 12 aprile nel parcheggio del centro commerciale "I Giardini del Sole" a Castelfranco Veneto, chiusa dall'interno, con i sedili posteriori abbassati.
Il 23 aprile, il suo corpo è stato recuperato dai Vigili del Fuoco nel fiume Santerno a Imola, incastrato in uno sbarramento del corso d'acqua. L'autopsia, eseguita il 26 aprile, non ha rilevato ferite profonde o segni di violenza che possano indicare l'intervento di terzi. Tuttavia, sono stati effettuati prelievi per esami istologici e tossicologici, al fine di determinare l'eventuale presenza di sostanze stupefacenti o psicofarmaci e stabilire il giorno esatto del decesso.
La Procura di Bologna ha aperto un'indagine per "morte come conseguenza di altro reato", al momento contro ignoti. La famiglia di Daniele, assistita dall'associazione Penelope, aveva lanciato appelli pubblici per ritrovarlo e ora attende risposte definitive dalle indagini in corso.
Molto religioso, Daniele si era tatuato l’immagine di una Bibbia sul petto. Era padre di 4 figli.
La scomparsa di Daniele Mocellin ad Altivole il 2 aprile
Daniele Mocellin è scomparso all'inizio di questo mese, creando subito grande preoccupazione tra la sua famiglia e la comunità locale. L'uomo, che viveva con i genitori ad Altivole, aveva lasciato la sua casa senza lasciare tracce, e la sua sparizione è stata subito denunciata. Secondo quanto riferito dai suoi cari, non avrebbe mai dato segni di voler allontanarsi volontariamente, né tantomeno manifestato intenzioni di farlo. Il suo comportamento sarebbe stato sempre stato regolare, e nulla lasciava presagire che potesse trovarsi in difficoltà.
Il 2 aprile, però, Daniele non si è presentato al lavoro (trasportava materiale ingombrante) e non ha risposto ai messaggi né alle chiamate dei suoi parenti. L'ultima volta che è stato visto risale a quella mattina, quando ha lasciato la sua abitazione. A nulla sono servite le ricerche immediate, che hanno coinvolto sia le forze dell'ordine che i suoi familiari. L’allerta è stata lanciata rapidamente, ma non sono emersi indizi su dove potesse trovarsi. La sua auto, una Renault Scenic nera, è stata poi scoperta il 12 aprile: era parcheggiata in un centro commerciale a Castelfranco Veneto, ma di Daniele nessuna traccia.
I familiari del 34enne, preoccupati per la sua scomparsa, avevano chiesto aiuto attraverso i media e le autorità locali, mentre l'associazione Penelope si era attivata per cercare di dare visibilità al caso. “È in un momento di fragilità e va aiutato", le parole della sorella nel programma Chi l’ha visto?
Persona profondamente religiosa, tanto da aver scelto di tatuarsi il libro della Bibbia sul petto e di farsi un piercing con delle croci su entrambi i lobi delle orecchie. "Predicava la parola di Dio e i dieci Comandamenti", aveva raccontato la sorella. Considerando la sua fede e la recente scomparsa di Papa Francesco, si era ipotizzato che Daniele potesse trovarsi a Roma al momento della sua scomparsa.
Ma nonostante i numerosi appelli, il mistero sulla sua sparizione è rimasto irrisolto per settimane, fino al ritrovamento del suo corpo nel fiume Santerno a Imola, il 23 aprile.

Il ritrovamento del corpo nel fiume Santerno
A distanza di ventuno giorno dalla sparizione di Daniele Mocellin, è arrivata dunque la notizia che nessuno avrebbe voluto sentire. Il cadavere è stato recuperato dai Vigili del Fuoco, incastrato in uno sbarramento naturale del fiume all'altezza di un ponte della ferrovia di via Antonio Graziade, a Imola.
Le condizioni del corpo erano già compromesse a causa del tempo trascorso nell’acqua, ma i soccorritori sono riusciti a portarlo a riva per avviare le operazioni di identificazione.
L'identificazione iniziale è avvenuta attraverso il riconoscimento da parte dei familiari, che avevano seguito le ricerche da vicino. Tuttavia, per avere conferme ufficiali e scientifiche, è stata disposta l'autopsia, che si è svolta il 26 aprile.
I risultati dell'autopsia sul cadavere di Daniele Mocellin
Nonostante le difficili condizioni del corpo, l’esame autoptico ha confermato l’assenza di segni di violenza evidente o ferite che possano indicare un intervento esterno diretto. I risultati dell’esame, però, non sono stati del tutto conclusivi, tanto che sono stati prelevati campioni per esami tossicologici e istologici. Questi test potrebbero fornire ulteriori informazioni sulle cause della morte e stabilire con maggiore certezza il momento esatto del decesso.
La scoperta del corpo ha aperto nuove domande e portato a una svolta nelle indagini. Nonostante l’apparente assenza di segni di violenza, la Procura di Bologna ha deciso di aprire un'inchiesta per "morte come conseguenza di altro reato", ipotizzando quindi che la morte di Daniele possa essere legata a dinamiche non ancora chiare.
Gli inquirenti, infatti, stanno cercando di ricostruire gli ultimi momenti della sua vita e le circostanze che hanno portato al suo tragico decesso.