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Funerali Papa Francesco

Cosa è scritto nel Rogito di Papa Francesco: “Si preparava la cena da solo perché si sentiva uno della gente”

Cosa è scritto nel Rogito di Papa Francesco, il documento che ripercorre la storia del Pontefice e descrive il Pontificato di Bergoglio e diffuso durante il rito della a chiusura della bara in vista dei funerali del 26 aprile: “Ha lasciato a tutti una testimonianza mirabile di umanità, di vita santa e di paternità universale. Volle avere a cuore innanzitutto i più poveri del mondo. Sempre attento agli ultimi e agli scartati dalla società”
A cura di Antonio Palma
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"Fu un pastore semplice e molto amato nella sua Arcidiocesi, che girava in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus. Abitava in un appartamento e si preparava la cena da solo, perché si sentiva uno della gente" è uno dei passaggi del Rogito di Papa Francesco diffuso oggi durante il rito della chiusura della bara in vista dei funerali del 26 aprile.

Il documento, che ripercorre la storia del Pontefice e descrive il Pontificato di Bergoglio, è stato letto e firmato dai testimoni della celebrazione e finirà nella bara in un tubo metallico con gli altri simboli come la medaglia e le monete coniate durante il suo pontificato. "Tutta la Comunità cristiana, specialmente i poveri, rendeva lode a Dio per il dono del suo servizio reso con coraggio e fedeltà al Vangelo e alla mistica Sposa di Cristo" si legge nel testo, in originale in latino, che ripercorre la storia personale di Bergoglio prima di quella ecclesiastica.

"Fu eletto Papa il 13 marzo 2013 e prese il nome di Francesco, perché sull’esempio del santo di Assisi volle avere a cuore innanzitutto i più poveri del mondo. Sempre attento agli ultimi e agli scartati dalla società, Francesco appena eletto scelse di abitare nella Domus Sanctae Marthae, perché non poteva fare a meno del contatto con le persone, e sin dal primo Giovedì Santo volle celebrare la Messa in Cena Domini fuori dal Vaticano, recandosi ogni volta nelle carceri, in centri di accoglienza per i disabili o tossicodipendenti" è scritto nel testo che aggiunge: "Ai sacerdoti raccomandava di essere sempre pronti ad amministrare il sacramento della misericordia, ad avere il coraggio di uscire dalle sacrestie per andare in cerca della pecorella smarrita e di tenere aperte le porte della chiesa per accogliere quanti desiderosi dell’incontro con il Volto di Dio Padre".

"Ha esercitato il ministero Petrino con instancabile dedizione a favore del dialogo con i musulmani e con i rappresentanti delle altre religioni, convocandoli talvolta in incontri di preghiera e firmando Dichiarazioni congiunte a favore della concordia tra gli appartenenti alle diverse fedi" prosegue il Rogito di Papa Francesco.

"Testimone di uno stile sobrio e umile, fondato sull’apertura alla missionarietà, sul coraggio apostolico e sulla misericordia, attento nell’evitare il pericolo dell’autoreferenzialità e della mondanità spirituale nella Chiesa, Francesco ha lasciato a tutti una testimonianza mirabile di umanità, di vita santa e di paternità universale" conclude il testo.

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