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Strage di Corinaldo, ultime notizie

Corinaldo come piazza San Carlo a Torino: quando lo spray al peperoncino diventa arma letale

Dalla discoteca di Ancona, in cui hanno perso la vita 6 persone al concerto di Sfera Ebbasta, a piazza San Carlo a Torino, il filo rosso che unisce tutte queste stragi è lo spray urticante al peperoncino: dal 2008, quando ne è stata liberalizzata la vendita per “autodifesa”, si contano ben 528 episodi fra aggressioni, rapine e violenza carnale.
A cura di Ida Artiaco
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La strage della discoteca di Ancona come quella di Piazza San Carlo a Torino del giugno del 2017: c'è un sottile filo che lega le 6 morti al concerto di Sfera Ebbasta alla "Lanterna azzurra" di Corinaldo e quella della sera della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid dello scorso anno. Se infatti fossero confermate le ipotesi al vaglio degli inquirenti marchigiani, il responsabile di questi episodi sarebbe ancora una volta lo spray al peperoncino. Da quando nel 2008 ne è stata liberalizzata la vendita per "autodifesa" si contano ben 528 episodi fra aggressioni, rapine e violenza carnale. Un numero che fa rabbrividire, considerando che questo prodotto viene ormai utilizzato come vera e propria arma.

Il precedente durante la finale di Champions 2017

Ma procediamo con ordine. Il precedente più eclatante è proprio l'episodio di piazza San Carlo a Torino. Era il 3 giugno 2017. Una folla di tifosi assisteva alla partita tra la Juventus e il Real Madrid che veniva proiettata sul maxischermo quando, come è stato confermato dagli inquirenti, una banda guidata da un giovane di origine marocchina spruzza dello spray al peperoncino dando vita ad un fuggi fuggi generale. Molti dei presenti pensano, infatti, che sia un attentato terroristico. Il bilancio alla fine è pesante: una vittima e 1526 feriti. Le indagini hanno poi svelato che la banda in questione non si limitava a colpire in città. Andava anche in trasferta all'estero, e solitamente operavano in una decina, ma gli indagati arrivano a cinquanta. Il piano messo in atto è sempre lo stesso: approfittare del panico generale per sottrarre collanine e altri oggetti di valore ai poveri malcapitati.

Ma questa, che è diventata una vera e propria arma, a volte è utilizzata anche per scherzo, come in una scuola media di San Rocco al Porto (Lodi) dove una bambina di 11 anni ha fatto finire in ospedale lo scorso 4 ottobre 13 compagni di classe a causa di una intossicazione da spray al peperoncino.

I concerti i più presi di mira dalle bande

Ma sono soprattutto i concerti i luoghi in cui si verificano episodi del genere. Lo spray al peperoncino è stato usato sempre a Torino durante l'inaugurazione delle Ogr, un'ex fabbrica trasformata in un polo culturale della città, il primo ottobre di un anno fa, con migliaia di persone che aspettavano di assistere all'esibizione della cantante Elisa e di Ghali. Ma all'epoca si era riusciti a evitare il peggio, con la sala che era stata evacuata in pochi minuti senza scatenare il panico. Anche a Milano lo spray urticante è diventato un incubo in molti locali, come alla discoteca Fabrique. A Garlasco, invece, durante la notte di Halloween, in venti erano rimasti intossicati dalle esalazioni. Ma sono soprattutto le performance del rapper Sfera Ebbasta a essere prese di mira. Quest'anno i suoi fan sono stati vittime di un caso simile a Senigallia, ad aprile, ma non è stato nulla in confronto alla tragedia di Corinaldo.

Cosa dice la legge

Ma cosa dice la legge italiana sull'utilizzo di questo prodotto? Lo spray urticante al peperoncino è uno strumento di autodifesa regolamentato dal decreto ministeriale n. 103 del 12 maggio 2011, che ha avuto la funzione di chiarire e limitare alcuni aspetti in questione di difesa personale presenti nella legge 94/2009 all’interno del cosiddetto pacchetto sicurezza. Dal 2014 viene utilizzata anche dalle forze dell’ordine e risulta sempre più comune tra i cittadini. Può essere acquistato da tutti i cittadini che abbiano almeno 16 anni ed è disponibile sul web, in farmacia e nei comuni supermercati per un costo totale che non supera i 30 euro. E' legale solo se utilizzato per legittima difesa: se il flacone contenere più di 20 ml di prodotto urticante e ha una gittata superiore ai tre metri diventa un mezzo illegale di aggressione.

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