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Corinaldo, comandante dei Carabinieri: “Vedremo con un sopralluogo se la struttura era a norma”

Secondo il comandante dei Carabinieri di Ancona Cristian Carrozza, lo spray urticante non sarebbe l’unica pista: “Gli investigatori non possono sposare una sola causa”. Alcune testimonianze avevano parlato infatti anche di un fumogeno.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Verrà fatto al più presto un sopralluogo tecnico nella struttura: vedremo se la struttura era a norma". Lo ha detto il comandante dei Carabinieri di Ancona Cristian Carrozza. "Vedremo – ha spiegato – se la struttura era a norma. A livello di autorizzazioni i primi accertamenti hanno acclarato la regolarità. Sulla struttura invece ci sarà da indagare, è tutto lì il fulcro dell'indagine".

Sull'identificazione del minore che avrebbe spruzzato lo spray urticante con una bomboletta ritrovata poi nel locale ‘Lanterna azzurra', solo per rubare una catenina, il comandante Carrozza ha aggiunto: "È un dato che noi non abbiamo fornito… domani verrà fatta chiarezza", quando ci sarà una conferenza stampa congiunta del Procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli e di quello minorile Giovanna Lebboroni. Lo spray urticante diffuso, ha precisato Carrozza, è la "causa più accreditata finora" per il fuggi fuggi generale che poi ha causato la morte di sei persone, precisando però che gli investigatori "non possono sposare una sola causa" e quella dello spray "non può essere l'unica causa da seguire". Alcune testimonianze avevano parlato anche di un fumogeno.

"Sento la responsabilità morale di quello che è successo", ha detto il sindaco di Corinaldo Matteo Principi, rispondendo alle domande dei giornalisti all'esterno degli Ospedali Riuniti di Ancona dove sono ricoverati i sette feriti più gravi della tragedia della discoteca. "Il sindaco – ha osservato – è responsabile anche del livello culturale di una comunità e questa responsabilità la sento. Siamo tutti in po' corresponsabili: la materia della sicurezza, declinata in qualsiasi forma è un elemento culturale che dobbiamo tenere bene in considerazione". Al primo cittadino comunque non è arrivato alcun avviso di garanzia o comunicazioni giudiziarie. "C'è solo un grande dialogo", ha sottolineato Principi. "Le tre uscite di sicurezza codificate dal piano sicurezza c'erano", ha riferito il sindaco. "Il piano della sicurezza lo abbiamo ed è stato depositato: è uno strumento che va rispettato con parametri e quegli obblighi previsti e depositati nei vari uffici".

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