Christian Plotegher, parrucchiere dei bimbi autistici premiato da Mattarella: “Con loro empatia particolare”
Pochi gesti che riescono a calmare i suoi piccoli clienti autistici. "Gli chiedo di battere il cinque, per creare il primo contatto. Poi li guardo negli occhi e se ricambiano vuol dire che si fidano di me e ho abbattuto il muro" spiega Christian Plotegher che fa il barbiere da quando aveva sedici anni. Oggi ne ha 46 e due anni fa si è messo in proprio: ha aperto il Barber Factory 1975 a Rovereto e qui, per la prima volta, lo ha raggiunto la mamma di un bimbo autistico di due anni. Tommaso si è fatto tagliare i capelli e Christian ha capito cosa voleva fare con il suo lavoro. "Dovevo trovare spazio anche per loro. Mi piacciono questi ragazzi e l'empatia che si riesce a creare. – spiega in un'intervista al Corriere della Sera -. Non ha prezzo vedere la gioia dei genitori. Un piccolo gesto che può fare tanto, quello che si riceve è molto più di quello che si dà". La sua attività gli è valsa un riconoscimento dal Presidente Mattarella. "Quando mi ha chiamato la segreteria del Presidente della Repubblica pensavo fosse uno scherzo. Non potevo crederci. Questo per me è stato un grandissimo onore". Il roveretano è infatti Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Per le famiglie con figli autistici o con disabilità, il lavoro di Christian è diventato importante. Lo vengono a trovare da tutta Italia: due settimane fa una famiglia è arrivata da Milano appositamente a Rovereto per far tagliare i capelli alla piccola Lara, di appena 10 anni. "Ho fatto il taglio la sera, hanno dormito qui e sono ripartiti il giorno dopo – racconta il parrucchiere -. E non è la prima volta che succede. Quando queste persone fanno tanti chilometri per te, senti il dovere di fare il possibile per non deluderli". Plotegher aveva deciso di dedicare a questi clienti un'ora alla settimana, il martedì. "Le richieste sono aumentate e quindi li faccio venire prima dell'apertura o dopo la chiusura. Preferisco non ci sia nessuno perché la confusione li agita"