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Chi si può invitare a pranzo e cena a Natale e Capodanno: cosa dice il nuovo decreto

Come saranno cenoni e pranzi di Natale e Capodanno al tempo del Coronavirus? Secondo il decreto Natale, approvato dal governo il 18 dicembre, non più di due persone, con figli minori o persone disabili, potranno muoversi per visitare altre persone una sola volta al giorno: ecco la guida con tutte le novità.
A cura di Ida Artiaco
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Il decreto Natale, appena approvato dal Governo, introduce una serie di misure restrittive per contenere la diffusione del contagio da Coronavirus ed evitare l'arrivo di una possibile terza ondata della pandemia a inizio gennaio. Da giorni gli esperti avevano messo in guardia sui rischi delle feste: nessuna aggregazione, anche familiare, e nessuno spostamento per limitare la circolazione del virus. Da qui la decisione dell'Esecutivo di rendere tutta Italia zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, e arancione in quelli lavorativi, con le rispettive regole. Tra le novità, l'organizzazione di pranzi e cenoni con amici e parenti, che quest'anno dovranno essere necessariamente limitati ma che tuttavia saranno consentiti in maniera più sobria.

In primis, non potranno esserci grandi tavolate né a Natale né a Capodanno. Secondo il decreto Natale, varato il 18 dicembre, è consentito a non più di due persone, con figli minori, di muoversi per visitare altre persone. Si tratta di una deroga del governo al divieto di spostamenti durante i giorni "rossi" che consente di poter ricevere a casa dal 24 al 27 dicembre, dal 31 al 3 e il 5 e 6, fino a due persone non conviventi, più eventuali figli minori, fino ai 14 anni d'età, o persone disabili, sempre con la forte raccomandazione di mantenere le distanze ed indossare la mascherina. Ciò significa, per semplificare, che se all'interno di un nucleo familiare ci sono uno o più figli che hanno più di 14 anni, anche se ancora minorenni, bisogna scegliere cosa fare ad esempio se si vuole andare a trovare i nonni perché la regola dice che si possono muovere solo due persone sopra i 14 anni alla volta.

È possibile invitare a pranzo o a cena anche il proprio partner non convivente o gli amici. D'altronde, già nei mesi passati, la deroga agli spostamenti della zona rossa aveva riguardato i congiunti, allargando l'interpretazione del termine non soltanto ai consanguinei ma agli affetti stabili. La nuova norma non fa alcun riferimento al legame tra persone. La regola di base resta in ogni caso quello di evitare che familiari non conviventi debbano rimanere isolati nei giorni di festa, non quello di consentire aggregazioni di nuclei familiari diversi. Si ricorda, inoltre, che chi si sposterà dalla propria abitazione nei giorni di festa dovrà sempre portare con sé il modulo di autocertificazione da esibire in caso di controlli da parte delle forze dell'ordine e che gli spostamenti in deroga sono consentiti una sola volta al giorno, tra le 5 alle 22, nei confini dell'intera regione.

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