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Catania. Blitz antimafia, tra gli arrestati anche il cantante neomelodico Andrea Zeta

Dalla musica neomelodica di “Andrea Zeta” agli affari del clan Santapaola: l’ascesa della famiglia Zuccaro è stata interrotta dal blitz della polizia di Stato. I reati contestati vanno dall’associazione mafiosa all’intestazione fittizia di beni. Coinvolti anche la madre e il fratello del giovane cantante etneo.
A cura di Biagio Chiariello
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Blitz antimafia a Catania contro il clan Santapaola-Ercolano. 14 le persone arrestate, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, usura, detenzione e porto illegale di armi e reati in materia di stupefacenti. È quanto emerso dai dettagli dell'operazione Z, nome che richiama il nickname da cantante neomelodico di Filippo Zuccaro, "Andrea Zeta", uno degli arrestati e figlio del capoclan Maurizio. Le manette sono scattate anche per il fratello Rosario, la madre Graziella Acciarito, Luigi Gambino, che sarebbe uno dei promotori dell'organizzazione criminale, Angelo Testa, cugino di Maurizio Zuccaro, Carmelo Giuffrida, Francesco Ragusa, Michele Colajanni, Antonino Sentina, Giuseppe Verderame, Simone Giuseppe Piazza, Giovanni Fabio La Spina e Michela Gravagno. Nello specifico è stata disposta la custodia cautelare in carcere per 12 persone, mentre le due donne coinvolte nell'inchiesta ossia Graziella Acciarito e Michela Gravagno sono ai domiciliari.

La indagini condotte dalla squadra mobile, hanno consentito di delineare l'organigramma, decapitandone i vertici, del clan Santapaola – Ercolano – gruppo di San Cocimo. Sarebbero emersi vari episodi estorsivi e relativi all'imposizione del servizio di security nei locali notturni di Catania, nonché episodi di intestazione fittizia di beni. Le indagini sono iniziate proprio a seguito di un denuncia per estorsione presentata da un imprenditore titolare di un parcheggio vicino l'aeroporto di Fontanarossa nel 2016, spiega il capo della squadra mobile Antonio Salvago. “Il titolare del parcheggio che aveva subito la richiesta estorsiva e che ci ha portato all'individuazione di Giuseppe Verderame e Simone Giuseppe Piazza. Sono stati gli autori materiali del tentativo di estorsione. Un tentativo che si inseriva nel contesto più ampio di attività del gruppo criminale di San Cocimo" ha spiegato Salvago.

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