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Cade nello stagno e arriva in coma al Meyer di Firenze: bimbo di 2 anni salvo grazie all’Ecmo

Il bambino, che ha appena compiuto due anni, era arrivato all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze dall’Umbria in elisoccorso dopo aver rischiato di morire per annegamento. È stato salvato grazie all’Ecmo, una procedura di respirazione extracorporea che ha consentito ai suoi polmoni di stare a riposo e recuperare la loro funzione.
A cura di Susanna Picone
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Un bambino di due anni che ha rischiato di morire per annegamento in uno stagno è stato salvato all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Il piccolo era arrivato in coma in ospedale e i medici hanno potuto strapparlo alla morte grazie all’Ecmo, una procedura di respirazione extracorporea che ha consentito ai suoi polmoni di stare a riposo e recuperare la loro funzione. La vicenda a lieto fine del piccolo paziente, un bambino umbro, risale ad alcune settimane fa e ora, dopo aver festeggiato anche il secondo compleanno, il bimbo si prepara per tornare a casa. Il bambino sta bene, secondo quanto spiegato dai medici ha pienamente superato la fase acuta, gli accertamenti diagnostici mostrano un quadro rassicurante e sta anche ricominciando ad alimentarsi naturalmente. Ha poi ricominciato a giocare e questo è importante secondo i medici: “Quando il bimbo si è lentamente ripreso dal coma farmacologico – ha spiegato la dottoressa Manuela L’Erario, responsabile di Anestesia e Rianimazione del Meyer – per tutti noi è stato un momento di grande gioia. Abbiamo condiviso con i genitori momenti drammatici ma, insieme a loro, non abbiamo mai perso la speranza. Sentire la mamma dire ‘è tornato il mio bambino di prima' ci rasserena ulteriormente”.

Lentamente il bimbo si è risvegliato dal coma – Quando è arrivato in elisoccorso al Meyer, il bambino è stato immediatamente portato in Rianimazione. Le sue condizioni erano molto gravi. Constatato un ulteriore peggioramento del quadro respiratorio e nessuna risposta alle terapie massimali, i medici hanno immediatamente attivato il team di specialisti (rianimatore, chirurgo neonatale, cardiochirurgo e cardiologo) che ha reso possibile l’impianto del trattamento extracorporeo. Grazie all’Ecmo, le funzioni dei polmoni sono state temporaneamente affidate a una macchina esterna che, con una pompa, preleva il sangue dal paziente e lo immette in un polmone artificiale che ossigena il sangue e ne rimuove l’anidride carbonica. Una volta ossigenato, il sangue viene reimmesso in circolo nell’organismo. Al giovane paziente è stato in particolare praticato l’Ecmo veno-venoso, che, dopo aver prelevato il sangue dal circolo venoso, lo reintroduce “ripulito” nello stesso circolo. Dopo circa tre settimane il supporto extracorporeo è stato sospeso e lentamente il bambino è stato risvegliato dal coma farmacologico e staccato dalla ventilazione meccanica.

Ha festeggiato il compleanno con la famiglia, medici e infermieri – Una volta staccato dalle macchine, il bimbo è stato trasferito dalla Rianimazione al reparto di Subintensiva, dove ha appena festeggiato il suo secondo compleanno con i genitori, il fratellino e il personale medico e infermieristico della Rianimazione. Presto avverrà il trasferimento in reparto, propedeutico al ritorno a casa.

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