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Blitz contro organizzazioni neonaziste: 26 indagati e perquisizioni in tutta Italia

La Polizia di Stato di Napoli sta eseguendo perquisizioni domiciliari in tutta Italia nei confronti di 26 persone indagate per associazione sovversiva di matrice neonazista e suprematista. L’operazione avviene nell’ambito di una indagine svolta dalla Digos partenopea e dalla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno.
A cura di Susanna Picone
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Perquisizioni domiciliari nei confronti di 26 persone indagate per associazione sovversiva di matrice neonazista e suprematista: dalle prime ore di questa mattina la Polizia di Stato di Napoli, su delega del procuratore della Repubblica del capoluogo campano, sta eseguendo perquisizioni in tutta Italia nell'ambito di una complessa indagine svolta dalla Digos partenopea e dalla Direzione centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo interno.

L'indagine è coordinata dal pm Antonello Ardituro con il procuratore Giovanni Mellilo. Le perquisizioni, ancora in corso, interessano non solo la Campania con le province di Napoli, Caserta e Avellino, ma anche le province di Siena, Roma, Torino, Ragusa, Lecce e Ferrara. Le perquisizioni sono eseguite dai rispettivi uffici Digos e con la collaborazione del servizio della Polizia postale e delle Comunicazioni. Hanno riguardato anche persone non sottoposte a indagini ma in stretto contatto con gli indagati.

Le investigazioni hanno riguardato condotte che, allo stato, appaiono riconducibili all’agire di gruppi organizzati di matrice neonazista, dediti a campagne di apologia del fascismo, negazionismo della Shoah, incitazione all’odio razziale e all’antisemitismo, attraverso chat e canali Telegram e Whatsapp, nonché a una costante attività di addestramento paramilitare. Sono emersi stretti contatti e rapporti con formazioni ultranazionaliste ucraine apertamente neonaziste, quali  “Battaglione Azov”, “Misantrophic Division”, “Pravi Sector” e “Centuria”. Le perquisizioni eseguite oggi seguono altre disposte lo scorso maggio nei confronti di alcuni indagati, a seguito delle intercettazioni di comunicazioni aventi ad oggetto la disponibilità di armi e la programmazione di eclatanti azioni violente. Tali perquisizioni consentivano di rinvenire munizioni, armi soft air tra cui un lancia-granate, abbigliamento tattico militare e numerosi devices oggetto di successivi accertamenti tecnici.

L’analisi dei dati acquisiti, fa sapere la procura, confermava l’ipotesi che l’associazione neonazista è organizzata all’ombra di un costituito “Ordine di Hagal”, in maniera caratterizzata da una rigida compartimentazione informativa in base al livello gerarchico raggiunto e volta a realizzare un avanzato addestramento militare degli adepti, alcuni dei quali avrebbero frequentato anche all’estero corsi per l’ultimo di armi da sparo corte e lunghe e per l’addestramento in tecniche di combattimento corpo a corpo.

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