Blatte, operatori ubriachi e pazienti abbandonati: i controlli di ferragosto nelle case di riposo
Blatte vive e altri insetti, operatori sanitari ubriachi, assenza di misure di sicurezze e pazienti lasciati a se stessi. Sono solo alcune delle irregolarità che i Carabinieri NAS hanno riscontrato nei controlli effettuati a Ferragosto in alcune case di riposo nell'ambito di una campagna s pianificata al fine di verificare il rispetto dei livelli di assistenza e di cura in un periodo caratterizzato da un aumento della domanda di ospitalità contrapposta ad una riduzione degli operatori dovuta alla fruizione di ferie e riposi lavorativi.
In totale sono state controllate 351 strutture, tra residenze assistenziali assistite (R.S.A.), case di riposo, comunità alloggio e case famiglia, individuandone 70 irregolari, pari al 20% degli obiettivi controllati, contestando 127 sanzioni penali e amministrative, per oltre 40 mila euro.
Tra le violazioni più frequenti sono state rilevate carenze strutturali ed organizzative delle strutture come la presenza di un numero superiore di anziani rispetto alla capienza massima autorizzata, spesso collocati in ambienti eccessivamente ristretti e situazioni di minore assistenza delle persone ospitate, riconducibili a un numero ridotto di operatori per turno di servizio, in alcuni casi privi di adeguata qualifica e professionalità.
Operatori sanitari ubriachi
In un caso particolare, il NAS di Udine ha deferito all’Autorità giudiziaria una operatrice socio assistenziale di una casa di riposo di Gorizia, responsabile di aver cagionato lesioni ad un 91enne ospite della struttura, rovinandogli addosso mentre lo accudiva, a causa delle condizioni di alterazione dello stato psico-fisico dovute all’abuso di sostanze alcoliche assunte dalla stessa.
Sistemi di sicurezza assenti
Altre inosservanze hanno interessato la normativa antiinfortunistica e di prevenzione degli incendi. Al riguardo, il titolare di una comunità alloggio per anziani di Palermo è stato deferito per aver avviato il funzionamento della struttura da diversi mesi senza aver mai predisposto un sistema antincendio. L’intervento del NAS ha accertato l’assenza di estintori e sistemi di rilevazione fumi, nonché di altre misure di prevenzione e sicurezza.
Pazienti lasciati a se stessi
Stessi provvedimenti nei confronti del proprietario, del direttore e di un’infermiera di una RSA della provincia di Torino, ritenuti responsabili di aver omesso, nel tempo, adeguata assistenza nei confronti di un’ospite, cagionandole disidratazione con scompenso glicometabolico e lesioni da decubito prolungato, che hanno reso necessario il ricovero della donna in ospedale.
Nel corso degli accertamenti, il NAS ha sequestrato anche 91 dispositivi medici (pinzette sterili, bende, siringhe monouso e cannule) rinvenuti scaduti di validità.
Blatte vive
Segnalati alle autorità amministrative i legali responsabili di tre RSA, dislocate tra le provincie di Pavia e Lodi, dove sono state rilevate rilevanti criticità igieniche nei locali cucina, nei bagni e in aree deposito, accertando la presenza di animali infestanti (blatte vive) ed insetti.
In una delle strutture è stata inoltre appurata la presenza di 9 ospiti in esubero rispetto al numero massimo autorizzato di 55 posti letto. Elevate sanzioni pecuniarie per complessivi 12 mila euro.