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Benzina e diesel, prezzi per la prima volta in calo dopo 3 mesi e mezzo

Dopo mesi di aumenti automobilisti e autotrasportatori italiani possono tirare un seppur lieve sospiro di sollievo. Le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo ieri hanno chiuso  in discesa.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo mesi di aumenti automobilisti e autotrasportatori italiani possono, per la prima volta, tirare un seppur lieve sospiro di sollievo. Come rivela Quotidiano Energia infatti le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo ieri hanno chiuso  in discesa, di conseguenza oggi arriva un segnale di ribasso anche sulla rete carburanti: Eni ha tagliato di 5 centesimi i prezzi raccomandati di benzina e gasolio. Stessa mossa per IP e Tamoil, mentre per Q8 si registra un ribasso di 5 cent/litro sulla benzina e di 7 sul diesel.

Qual è oggi il costo di benzina e diesel

Ecco dunque quali sono i prezzi dei carburanti in Italia pubblicati oggi da Quotidiano Energia ed elaborati sulla base delle comunicazioni dei singoli gestori all’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico. Il prezzo medio nazionale in modalità self della benzina si attesta a 2,219 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 2,184 e 2,269 euro/litro (media no logo a 2,191 euro/litro). Quanto al prezzo del gasolio, sempre in modalità self, la media è pari a 2,225 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 2,201 e 2,261 euro/litro (no logo a 2,223 euro/litro). Per quanto concerne il "servito" il prezzo della benzina è mediamente di 2,328 euro/litro, con le compagnie che oscillano tra 2,248 e 2,404 euro/litro (no logo 2,236). La media del diesel è arrivata invece a 2,342 euro/litro, con i singoli player tra 2,283 e 2,405euro/litro (no logo 2,267). Il Gpl si muove infine tra 0,883 e 0,904 euro/litro (no logo 0,877), mentre il prezzo del metano si posiziona in media tra 1,996 e 2,376 euro/kg (no logo 2,274).

Perché il prezzo del petrolio sta scendendo

Come spiega il sito specializzato Motori.it in questo momento sono principalmente due le ragioni che spingono al ribasso le quotazioni del greggio, una potenzialmente positiva e l’altra negativa. Dal primo punto di vista, il mercato è attento ai negoziati tra Russia e Ucraina per un cessate il fuoco, nella speranza che diano i loro frutti e allentino le pressioni sull’offerta di petrolio. Gli analisti tuttavia avvertono: anche se Mosca e Kiev raggiungeranno un accordo, il costo del petrolio rimarrà comunque alto a causa delle sanzioni dell’Occidente contro il Cremlino. Cambiando decisamente area geografica, si registra un aumento dei casi di Covid in Cina, e ciò sta alimentando le preoccupazioni per un rallentamento dell’economia nel Paese più energivoro al mondo. Questa combinazione di eventi sta portando il Brent – riferimento per il petrolio in Europa – a viaggiare poco sopra i 100 dollari al barile: un prezzo ancora piuttosto alto, ma decisamente inferiore ai quasi 140 $/b toccati di recente (livello massimo dal 2008).

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