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Assalto a portavalori in A14, in poche ore scovato covo e recuperati 81mila euro in monetine

Dopo appena poche ore di ricerche, i carabinieri sono riusciti a scovare il covo in cui i rapinatori avevano deciso di accantonare la refurtiva e hanno recuperato gran parte del bottino della rapina: quasi 81mila euro, tutti in monetine. due gli arrestati ma le indagini ora perseguono per cercare di risalire a tutti i membri della banda.
A cura di Antonio Palma
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Grande risultato per gli investigatori che da ieri si erano messi alla caccia della banda di malviventi responsabile dell'assalto armato al furgone portavalori dell'Ivri avvenuto nella prima  mattinata di lunedì sull'autostrada Adriatica A14 nel territorio del comune di Sannicandro, nella città metropolitana di Bari. Dopo appena poche ore di ricerche, infatti, i carabinieri sono riusciti a scovare il covo in cui i rapinatori avevano deciso di accantonare la refurtiva e hanno recuperato gran parte del bottino della rapina: quasi 81mila euro, tutti in monetine. La svolta nella serata  di martedì seguendo ogni piccola traccia che i malviventi avevano lasciato dietro di loro. Fondamentale infatti è stata la velocità con cui i militari dell'arma si sono messi sulle tracce della banda che era sparita attraverso le campagne tagliando un tratto di guardarail dell'autostrada.

Poco dopo i carabinieri avevano trovato il furgone abbandonato con i sacchetti dei soldi vuoti e tracce di auto che si allontanavano. Sottoponendo a controlli tutte le persone della zona sono risaliti a un garage alla periferia di Noci, sempre nel Barese, e hanno fatto scattare il blitz. All'interno le forze dell'ordine hanno trovato tre auto di grossa cilindrata risultate rubate nell'ultimo anno, compresi due suv grigi corrispondenti alla descrizione fatta dai vigilantes rapinati, attrezzature varie, proiettili, taniche di benzina, targhe clonate e soprattutto quasi tutto l'ammontare della refurtiva: 80.990 euro in monete.

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Due gli arresti. In primis il proprietario del garage, che inizialmente  si diceva troppo distante per aprirlo e che è stato poi rintracciato a casa, a Castellana Grotte. Insieme a lui è finito in manette anche un suo amico che stava accorrendo sul posto ma alla vista dei militari ha cercato di dileguarsi. Entrambi avevano  copia delle chiavi del lucchetto corazzato che chiudeva la porta del garage. Ora devono rispondere delle accuse di rapina aggravata in concorso, sequestro di persona, detenzione abusiva di armi, ricettazione, riciclaggio, installazione di apparecchiature atte a intercettare o impedire comunicazioni, detenzione illecita di armi da fuoco. Le indagini ora perseguono per cercare di risalire a tutti i membri della banda

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