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Arquata del Tronto, nelle casette destinate ai terremotati spuntano funghi: la denuncia su Facebook

Lo scatto arriva dal villaggio di Borgo, ad Arquata del Tronto, dove alcuni alloggi sono stati interessati da problemi simili a questo. “E’ assurdo che i nostri concittadini debbano subire ulteriori disagi dopo i problemi causati dal sisma di cinque anni fa”, ha commentato il sindaco del comune in provincia di Ascoli Piceno, Michele Franchi.
A cura di Biagio Chiariello
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Ad Arquata del Tronto, in alcune casette destinate ai terremotati a Borgo, sono spuntati i funghi. La denuncia è arrivata direttamente da uno degli inquilini su Facebook e riportato dal Resto del Carlino: Quest'anno ci sarà la sagra del fungo SAE … Per chi dubitava che fosse un fotomontaggio! ….se qualcuno vuole farci la pasta li lascio fino a stasera venite a prenderveli che io ho il congelatore pieno!" scrive sarcasticamente Carlo Cappelli. In realtà non c'è molto da ridere per le persone costrette a vivere da ormai quasi cinque anni nelle soluzione abitativi di emergenza post sisma e si ritrova anche a subire le ‘conseguenze' di muffe e umidità.

"E' assurdo che i nostri concittadini debbano subire ulteriori disagi dopo i problemi causati dal sisma di cinque anni fa. Il terreno di Borgo, purtroppo, è molto umido e la nascita di questi funghi, evidentemente, dimostra che qualche lavoro non è stato fatto proprio nel migliore dei modi. Sono pochi casi, sinceramente, ma sono decisamente molto gravi", ha commentato il sindaco del comune in provincia di Ascoli Piceno, Michele Franchi, il quale si appella ai manutentori e alla Regione Marche affinché non si verifichino più casi simili.

"Non è la prima volta che ci segnalano funghi all'interno delle abitazioni e speriamo che questa sia l'ultima. La famiglia che ha avuto tale disagio, comunque, a breve tornerà nella sua abitazione originaria, visto che il progetto di ricostruzione è a buon punto, ma occorre che la Regione e l'Erap provvedano a una migliore manutenzione delle Sae. Tutto questo non deve più accadere, perché sappiamo bene cosa significhi, per i nostri concittadini, vivere all'interno delle Sae", ha aggiunto il sindaco, come riporta Il Resto del Carlino.

“Sono quattro anni che viviamo qui dentro, in 4 persone, io, mia moglie e due figlie adolescenti in 60 metri quadrati e resistiamo perché non abbiamo più la forza di fare altri traslochi. Ho due ragazze di 18 e di 15 anni: manca proprio lo spazio per i vestiti, le cose di scuole. Spero solo che riusciremo a tornare a casa nostra l’anno prossimo”, continua poi Carlo Cappelli che da alcuni mesi finalmente ha potuto avviare i lavori per la ricostruzione della sua abitazione, anche se le difficoltà non sono mancate in cinque anni. “Non si può vivere a lungo negli alloggi di emergenza, nelle “casette” anche per motivi sanitari e psicologici. Pensa che ti svegli e ti trovi i funghi vicino al comodino.  L’appello è anche per ingegneri, tecnici e ditte a velocizzare i lavori quando il progetto è approvato. Tutti vogliamo solo tornare a casa nostra. Quella vera”.

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