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Andria, Giovanni Di Vito ucciso per una precedenza davanti al figlio di 5 anni: fermato 50enne

Un banale litigio per una mancata precedenza che sfocia nel dramma. È accaduto ieri sera ad Andria dove un giovane padre, il ventottenne Giovanni Di Vito, è stato ucciso a coltellate davanti alla moglie e al figlio. Rintracciato nella notte il presunto aggressore: è un cinquantenne con precedenti penali.
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A cura di Susanna Picone
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È stato rintracciato e sottoposto a fermo un uomo di cinquanta anni con precedenti penali sospettato di avere ucciso a coltellate ieri sera, giovedì 12 settembre, Giovanni Di Vito, un giovane di ventotto anni che si trovava in auto con sua moglie e col loro figlioletto di cinque anni. Di Vito, a quanto ricostruito, è stato accoltellato dopo un banale litigio, probabilmente legato a una mancata precedenza a una rotatoria poco distante dal centro di Andria. Da subito gli agenti del commissariato di polizia si erano messi sulle tracce del presunto responsabile del delitto dopo avere ascoltato le testimonianze dei presenti che lo avevano visto allontanarsi a bordo di una Mercedes. Il fatto è accaduto nel tardo pomeriggio all'altezza della rotatoria tra via Puccini e via Corato, nella periferia della città pugliese.

Di Vito accoltellato al torace davanti alla moglie e al figlio

Giovanni Di Vito, di origini tranesi ma residente ad Andria, è stato accoltellato al torace davanti alla moglie e al figlioletto che erano a bordo della Chevrolet della vittima. È stato portato d'urgenza all'ospedale di Andria, ma poco dopo il ventottenne è deceduto nonostante il tentativo disperato dei medici di salvargli la vita. Al fermo del presunto aggressore si è giunti grazie alle testimonianze delle persone presenti sul posto e attraverso l'esame delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza. Il cinquantenne è stato rintracciato e fermato nella notte dagli uomini del commissariato di Andria e dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari mentre viaggiava a bordo della propria Mercedes. Attualmente si trova nel carcere di Trani in attesa dell'interrogatorio di convalida del fermo dinanzi al gip tranese.

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