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Amazon vuole i braccialetti elettronici per controllare i dipendenti: Gentiloni protesta

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti si scagliano contro Amazon, accusata di voler introdurre dei braccialetti elettronici per il monitoraggio della produttività dei lavoratori assunti negli stabilimenti italiani: “Se un’azienda intende utilizzare nel nostro paese uno strumento con queste caratteristiche deve farlo nel rispetto della legge”, ha ricordato Poletti.
A cura di Charlotte Matteini
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Il colosso americano Amazon vorrebbe introdurre in Italia dei braccialetti elettronici capaci di monitorare i movimenti dei lavoratori e dunque la loro produttività? La notizia ha scatenato un vero e proprio putiferio e numerosi politici si sono scagliati contro l'idea di Amazon, da Pietro Grasso a Giorgia Meloni. In serata anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti hanno commentato la notizia, dichiarandosi assolutamente contrari all'introduzione di uno strumento del genere nel mercato del lavoro italiano: "La sfida è il lavoro di qualità e non il lavoro con il braccialetto", ha spiegato il premier Paolo Gentiloni, sostenuto dal ministro Poletti, il quale ha ricordato che nel nostro paese esiste una legge sugli strumenti di controllo a distanza e un dispositivo del genere non sarebbe ammesso.

"Se un’azienda intende utilizzare nel nostro paese uno strumento con queste caratteristiche deve farlo nel rispetto della legge", ha spiegato il ministro del Lavoro Poletti, che domani incontrerà i vertici di Amazon Italia per discutere delle condizioni di lavoro negli stabilimenti italiani.

In sostanza la polemica è scaturita dallo scoop di GeekWire, il quale ha scovato alcuni brevetti registrati e depositati nel 2016 da Amazon. "Il sistema è descritto in due brevetti, scovati dal sito GeekWire, che la compagnia ha depositato nel 2016 e si è aggiudicata pochi giorni fa. I dispositivi sarebbero connessi alle scorte di magazzino e agli ordini online e sarebbero in grado di controllare con precisione se le mani dei dipendenti si stanno muovendo nel posto giusto. Insomma sapranno se lo staff sta compiendo i passaggi corretti per evadere il più velocemente possibile un ordine dopo l’altro. I braccialetti sarebbero anche in grado di inviare ai polsi dei lavoratori delle vibrazioni per indicare eventuali errori", spiega il quotidiano La Repubblica.

L'azienda, commentando la notizia, non ha fornito alcun dettaglio in merito all'oggetto della polemica ma ha solo dichiarato di essere "attenta a garantire un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo in cui la sicurezza e il benessere dei dipendenti sono la priorità". I sindacati italiani sono sul piede di guerra. "L’iniziativa si commenta da sola", ha dichiarato Susanna Camusso della Cgil, mentre Carmelo Barbagallo della Uil giudica i braccialetti una "vergogna internazionale" e per Annamaria Furlan della Cisl un’idea simile significa che servono ancora sforzi "per affermare che il lavoro deve avere dignità e rispetto per le persone".

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