209 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ago, filo e moda inclusiva: così Sartorie Leggere riesce ad abbattere le barriere

Sarte in pensione, ragazze con disabilità e non solo: a Bologna c’è Sartorie Leggere, l’impresa sociale che dà a tutti le stesse possibilità. Anche nel vestirsi e soprattutto nel lavorare. La linea di punta adesso è quella con le poesie di Sara Yakoubi ricamate su delle t-shirt. Le hanno indossate anche gli amici bolognesi de Lo Stato Sociale.
A cura di Beppe Facchini
209 CONDIVISIONI
Immagine

Inclusione lavorativa e moda inclusiva. Queste le parole d’ordine di Sartorie Leggere, una vera e propria impresa nata da poco a Bologna su iniziativa di Barbara Montanari, mamma sola con due figlie, una delle quali con sindrome di Down. Ha lavorato per 15 anni in una grande azienda ed ha vissuto anche in India, tornando poi in Italia con un’idea: realizzare un’impresa etica e sociale per dare una possibilità a chi di solito ne ha decisamente poche. Dalle mamme che come lei non riescono ad avere un’occupazione certa, dovendo spesso ricorrere ai permessi della legge 104, alle ragazze con disabilità.

Contando solo sulle proprie forze, Sartorie Leggere è un progetto giovane ma che sta già cominciando ad ottenere dei risultati. Gli abiti, realizzati da un gruppo di sarte in pensione, disponibili anche e soprattutto ad insegnare l’arte dell’ago e filo, stanno riscontrando un ottimo successo sul mercato. Si possono acquistare online o nelle varie manifestazioni alle quali l’impresa partecipa. O ancora, è possibile recarsi nel piccolo laboratorio in via Guerrini, a Bologna. “Cerchiamo di non produrre più del necessario per evitare gli sprechi” sottolinea Barbara. Anche perché l’attenzione etica di Sartorie Leggere è tanta pure in questo senso.

I tessuti utilizzati sono tutti Made in Italy e derivano dalla eccedenze di produzione di altre aziende “di alta gamma. Sono modelli studiati per un’ottima vestibilità –continua Barbara- e soprattutto con vestibilità facilitata”. Tutte devono riuscire ad indossarli. E per esserne certi, spesso i capi vengono testati con Elena Rasia, che però all’interno del team si occupa di comunicazione. È la social media manager di Sartorie Leggere. “Mi sono sempre occupata di comunicazione e ho anche lavorato per una radio: Barbara mi ha scelto per questo, non perché sono su una sedia a rotelle”. Da quando c’è lei, sui social si sono superati i 2.500 like. Ma il merito, dice con vera modestia Elena, è anche degli amici de Lo Stato Sociale, che hanno scelto di dare una mano a Sartorie Leggere indossando le maglie della linea di punta in questo momento: Pensieri Tessili, t-shirt con poesie scritte da Sara Yakoubi.

Aspirante poetessa (anche se alla fine ormai lo è già), Sara è una 23enne con sindrome di Down che sogna di pubblicare prima o poi qualche sua raccolta. Non parla di disabilità attraverso i suoi versi, ma di sentimenti vari. Uno su tutti: la felicità. Come quella di Elena, che nel pieno del suo percorso di autonomia ha già raggiunto un nuovo traguardo: vivere da sola. O meglio, con un coinquilino. “Un giorno potrei fare anche io una cosa così –conclude Sara-: sono sicura di farcela anche da sola”.

209 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views