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Adria, donna muore in ospedale: nessuno avvisa i figli, lo scoprono solo dopo una settimana

Una anziana donna di 99 anni che muore all’ospedale Santa Maria Regina degli Angeli di Adria (Rovigo) e nessuno che pensa ad avvisare i suoi familiari. È quanto denunciato da Giuseppe e Pietro Marangoni, figli della signora deceduta. La comunicazione sarebbe arriva solo una settimana dopo il decesso.
A cura di Susanna Picone
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Hanno saputo che la mamma era morta solo una settimana dopo il decesso. È quanto hanno denunciato i fratelli Giuseppe e Pietro Marangoni, che alcuni giorni fa hanno perso l’anziana madre Avelina Braghin, di 99 anni. I fatti all’ospedale Santa Maria Regina degli Angeli di Adria (Rovigo). Sono i media locali a ricostruire cosa è accaduto: la signora Avelina aveva avuto bisogno delle prime cure dei medici circa tre mesi fa. Si era rotta il femore cadendo e aveva trovato ospitalità in Casa di riposo. Poi però all’inizio di aprile le sue condizioni di salute sono peggiorate – l’anziana è entrata in coma – e così è stata ricoverata in ospedale ad Adria. La situazione, comunque, è rimasta sempre molto grave.

A causa del Covid-19 l’accesso in ospedale non è semplice per cui i figli della signora tendono a evitare visite troppo frequenti, in attesa di ricevere informazioni sullo stato di salute della mamma da parte dei medici. Si arriva così a venerdì 21 maggio quando i figli di Avelina si recano in ospedale e non trovano la madre nel suo letto. Solo a quel punto scoprono che è deceduta da una settimana e la salma è stato messa nelle celle frigorifere.

Il quotidiano Rovigo in diretta scrive che i due fratelli a quel punto hanno ricevuto le scuse del primario che ha assicurato che sarà avviata un’indagine interna per capire come sia stato possibile che i familiari non siano stati avvisati subito del decesso della madre. La comunicazione del decesso della 99enne, a quanto emerso, non sarebbe stata data neppure alla Casa di riposo che continuava ad aspettare il rientro in struttura della paziente. I figli della signora hanno fatto sapere che si affideranno a un avvocato per presentare un esposto e chiarire esattamente che cosa è successo. Vogliono capire anche le condizioni della madre perché, a loro dire, nella bara aveva qualcosa di anomalo che le sosteneva il collo: “Abbiamo il diritto di sapere tutto quello che è successo perché è un atto di giustizia”.

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