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Alluvione Livorno, Nogarin (M5S) attaccato dalle opposizioni: “Dimettiti”

Il sindaco Nogarin ha parlato oggi pomeriggio in Consiglio comunale: “Non passa giorno senza che io mi metta a pensare e ripensare a cosa sarebbe successo se avessi preso decisioni diverse”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Da ieri il sindaco di Livorno è indagato per concorso in omicidio colposo nell'ambito dell'inchiesta della procura sull'alluvione del 10 settembre scorso che causò la morte di 8 persone e danni ingenti alla città. Oltre a lui risulterebbe indagato, come anticipato oggi da alcuni quotidiani, anche il capo della protezione civile comunale e comandante della polizia municipale di Livorno Riccardo Pucciarelli.

Oggi pomeriggio il sindaco grillino ha parlato davanti al Consiglio comunale, per provare a dare la sua versione dei fatti: "Non mi è possibile fornirvi informazioni dettagliate sui contenuti dell'interrogatorio di ieri e sulle contestazioni che mi vengono mosse". L'inchiesta è infatti coperta da segreto istruttorio. Ma già ieri sera, attraverso un post su Facebook, quando ha comunicato sul social network di essere indagato, Nogarin ha parlato di un momento difficile per lui, e ha provato a difendersi. Oggi lo ha ribadito durante il suo intervento: "Non passa giorno senza che io mi metta a pensare e ripensare a cosa sarebbe successo se avessi preso decisioni diverse nelle ore in cui veniva allestita la macchina per affrontare la fase dell'allerta meteo". E ha ripetuto che la notizia dell'indagine che lo vede coinvolto non lo ha colto di sorpresa, "non arriva come un fulmine a ciel sereno". 

Cosa avrebbe potuto fare di diverso prima che l'alluvione si abbattesse sulla città? Continua a domandarsi. Ma ora gli avversari vogliono la sua testa. Nonostante il pentastellato abbia ottenuto oggi la piena fiducia del capogruppo di maggioranza Daniele Ceselli (M5S) da parte delle opposizioni sono arrivati i primi attacchi. La prima a chiedere le sue dimissioni è stata la consigliera di Forza Italia Elisa Amato, seguita dal consigliere di Città Diversa Marco Cannito: "In attesa dell'operato della magistratura sarebbe il caso di fare un passo indietro per sensibilità istituzionale e coscienza". Anche Marco Valiani (Livorno per tutti) ha invitato il sindaco ad abbandonare il suo ruolo, "si dimetta perché questa città ha bisogno di altro". Mentre il capogruppo del Pd, Pietro Caruso non ha chiesto esplicitamente le dimissioni di Nogarin, che invece aveva già richiesto a ottobre scorso con la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, ma ha richiamato il sindaco "alle sue responsabilità".

Più cauta la posizione del segretario del Pd in Toscana Dario Parrini: "Diversamente dal M5s trovo incivili i processi fatti sui giornali anziché in tribunale. Che il sindaco Nogarin sia indagato per omicidio colposo plurimo in seguito all'alluvione dello scorso settembre è cosa che mi dispiace sinceramente. Gli auguro di cuore di uscirne penalmente indenne. Ciò detto, sarebbe ingiusto tacere che in quella circostanza Nogarin non fu all'altezza dei suoi doveri istituzionali" – e aggiunge su Facebook -"Fu commesso un reato? Non lo so e non spetta a me dirlo. Ma di certo si verificò un plateale episodio di pessima amministrazione". 

Nogarin dal canto suo ha assicurato che intende portare a termine la sua missione: "Per ora però, per quanto mi riguarda, questo è il momento di lavorare con ancora maggior determinazione, proseguendo sulla strada della ricostruzione e della messa in sicurezza del nostro territorio".

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