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Alessandro Maria sarà sottoposto a Roma a un trapianto di midollo da uno dei genitori

Alessandro Maria Montresor, il bambino affetto da una grave patologia genetica e attualmente ricoverato a Londra, sarà trasferito all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per essere sottoposto a un trapianto di cellule staminali da midollo osseo dalla mamma o dal papà, tecnica nella quale l’ospedale è all’avanguardia a livello mondiale. Il donatore compatibile che era stato trovato si è reso disponibile solo da gennaio, troppo tardi per il piccolo Alex.
A cura di Susanna Picone
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Presto Alessandro Maria Montresor, il piccolo Alex affetto da una grave patologia genetica e attualmente ricoverato a Londra, sarà trasferito all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ad annunciare questa possibilità sono stati gli stessi genitori del bambino, Paolo e Cristiana, con un post pubblicato su Facebook nel quale hanno confermato anche la notizia che, finalmente, è stato trovato un donatore compatibile che però purtroppo si è reso disponibile solo da metà gennaio. Una tempistica incompatibile con la malattia del bambino (Alex è minacciato fin dalla nascita dalla linfoistiocitosi emafagocitica primaria), che non può attendere ancora a lungo. Per questa ragione i genitori e l'ospedale londinese hanno chiesto la disponibilità a trasferire il bambino in Italia per valutare altre strade per salvargli la vita. A Roma il piccolo Alex Maria sarà sottoposto a un trapianto di midollo da genitore, tecnica nella quale l'ospedale del Vaticano è all'avanguardia a livello mondiale.

Il trasferimento a Roma fallita la speranza di trovare un donatore compatibile

La storia del piccolo Alex Maria ha scatenato una vera e propria gara di solidarietà dopo che i genitori del bambino hanno lanciato un appello per trovare un donatore compatibile per il trapianto. In poche settimane tantissime persone da Nord a Sud si sono sottoposte a un prelievo per testare la propria compatibilità, iscrivendosi al contempo nel registro italiano dei donatori di midollo osseo. Ma alla fine, fallita la possibilità di trovare un donatore compatibile subito disponibile, il bambino dovrebbe essere sottoposto a un trapianto di cellule staminali da midollo osseo da uno dei genitori. La situazione di Alex non permette infatti tempi lunghi: il bambino è sottoposto a una terapia con un farmaco sperimentale ma è una soluzione solo temporanea. Da qui la necessità di arrivare al più presto possibile al trapianto.

Perché Alex non è stato sottoposto subito a un trapianto da genitore

Al Bambino Gesù di Roma Alessandro Maria verrà sottoposto a una tecnica di trapianto innovativa per la quale l'ospedale pediatrico è tra i primi al mondo. Da quanto si apprende in casi come quelli di Alex, come per le leucemie, il trapianto da staminali prevede come prima scelta quella di un fratello o una sorella compatibili che possano essere donatori, in mancanza di ciò si ricorre a un donatore con una compatibilità totale o massima. In mancanza anche di questa ultima opzione si può ricorrere a uno dei genitori. In questo caso però la compatibilità è solo del 50 percento. Da qui la grande innovazione della tecnica recentemente presentata al Bambino Gesù: le cellule staminali da trapiantare e prelevate dal genitore vengono manipolate in modo da eliminare gli elementi che potrebbero determinare un rigetto. In questo modo si dovrebbe ottenere una compatibilità ottimale. Ad oggi 50 bambini sono stati trapiantati con questa tecnica, con una guarigione nell'85 percento dei casi. “Continuiamo a sperare”, hanno scritto Paolo e Cristiana su Facebook. Ma nel frattempo dai genitori di Alex arriva comunque un ulteriore appello a “continuare a iscrivervi nel registro italiano dei donatori di midollo osseo, per regalare con un piccolo gesto d'amore una nuova speranza di vita ai tanti Alessandro Maria che aspettano e lottano nell'attesa”.

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